giovedì, 28 Marzo 2024

Sono due materani, Tommaso e Rita Felicetti – giornalista e direttore della gazzettadibologna.itTommaso,  attrice e drammaturga teatrale Rita – ad aver firmato uscito Smart-Up! (Chinaski Edizioni), un romanzo, appena uscito nelle librerie, ispirato al progetto Easyjoint, la start-up di Parma che due anni fa ha dato il via in Italia alla vendita della canapa cosiddetta “light”.
Con Easyjoint ci fu il boom della “marijuana legale”, ovvero quel tipo di canapa con basso tenore del principio psico-attivo (THC) tanto da non essere considerata una droga. Una storia che cominciò a Bologna all’interno della fiera sulla canapa Indica Sativa Trade, ma di questo racconto, oltre a Easyjoint e al giornalista (autore del romanzo) che scovò la notizia, la vera protagonista è la così tanto demonizzata pianta della canapa. Quest’ultima nel romanzo assume caratteri umani: nasce, cresce, si emoziona, racconta le sue paure, i suoi segreti e il suo sogno di essere libera, o meglio, liberalizzata.
A realizzare il suo più alto desiderio di libertà ci pensano tre ragazzi di Parma che decidono di mettere su un’impresa per toglierle di dosso quel “vestito proibito”. Attraverso il racconto e i dialoghi dei personaggi, il romanzo descrive la storia della start-up Easyjoint che, in modo dirompente, ha lanciato in Italia nel maggio 2017 il commercio delle infiorescenze di canapa “legale” grazie anche a una falla legislativa. Aneddoti e retroscena, raccontati tramite interviste fatte sul posto di lavoro ai fondatori e ai dipendenti di Easyjoint, rivelano quale idea si nasconde dietro il loro “business”. Il romanzo è suddiviso in tre grandi passaggi in cui si affrontano la storia aziendale, l’ideologia e il raggiungimento dei loro obiettivi: l’aumento di nuovi posti di lavoro, lo sviluppo di nuove piantagioni di canapa sul territorio italiano, la nascita di centinaia di negozi in cui è possibile la vendita dei fiori e persino la crescita di un mercato milionario. Dietro questo business, però, c’è qualcosa che va oltre l’odore dei soldi. C’è il profumo di libertà e quella voglia di combattere e di vincere, disobbedendo civilmente, una battaglia contro i metodi proibizionisti del nostro Paese. Si racconta, dunque, il “dietro le quinte” di un’azienda il cui ambiente lavorativo porta avanti un’ideologia senza aver paura di un futuro incerto. La scrittura del romanzo è poetica, narrativa e storica. I linguaggi s’intrecciano creando metafore filosofiche e ideologiche. La pianta si racconta, si “umanizza” in modo ironico e poetico per liberarsi empaticamente dalla demonizzazione che subisce nella società italiana. Una pianta che ha voglia di rivalsa e di giustizia.
I creatori di Easyjoint, invece, si descrivono fino al raggiungimento degli obiettivi personali e aziendali, alcuni dei quali realizzati dopo pochi mesi di attività: un record per una start-up tutta italiana. Un libro per tutti: studenti, genitori, ragazzi, uomini, donne, fumatori, non fumatori. Un romanzo che intreccia diversi stili e linguaggi per arrivare a tutti, non solo agli appassionati di canapa o agli addetti ai lavori, ma anche a chi ha voglia di informarsi su un argomento che in Italia è considerato ancora un tabù. 
                                             
 
 
 
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