mercoledì, 6 Novembre 2024


“Io ti amo, mi devi amare anche tu, noi vivremo assieme”: è il “mantra” che una 26enne di un paese in provincia di Matera ha dovuto ascoltare dal suo stalker, in un viaggio da incubo fino a Lido Adriano, una frazione del comune di Ravenna.

Tre giorni in balia del proprio carceriere, un 40enne con il quale aveva avuto una relazione clandestina due anni fa, interrotta qualche mese dopo proprio per il comportamento dell’uomo, manesco e ossessivo.

Un sequestro pianificato fin nei dettagli, con le prime due notti passate in hotel di Bari e di Rimini, iniziato martedì scorso quando l’uomo – un macellaio 40enne incensurato, attualmente disoccupato – ha aspettato la ragazza nell’androne del condominio dove abita e l’ha caricata con forza in auto.

Una prima tappa a Bari poi, con il treno, verso Lido Adriano – tutto rigorosamente con i cellulari staccati – dove nel tardo pomeriggio di ieri una Volante della Polizia li ha intercettati per strada. Sulle base delle dichiarazioni della giovane, l’uomo è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona e si trova in carcere.

Gli agenti della squadra Mobile hanno accertato che il marito della 26enne aveva sporto denuncia di scomparsa alla Stazione dei Carabinieri quando, rientrato a casa, si era accorto  di alcuni cosmetici sparsi per terra e delle chiavi dell’auto che mancavano – nonostante la macchina fosse parcheggiata fuori.

Grazie alla tempestiva denuncia del marito, è bastato un controllo al terminale per far capire ai poliziotti la gravità della situazione.

La coppia è stata separata e, una volta accompagnata in Questura, la ragazza ha riferito di non aver opposto resistenza al 40enne per paura di essere picchiata.

I due, nella primavera del 2016 avevano avuto una relazione clandestina. L’anno dopo la donna aveva deciso di interrompere il legame – contrassegnato dalla violenza e dalle ripetute minacce di raccontare tutto al marito – e aveva querelato il  40enne per stalking, lesioni e violenza privata. Nel maggio 2017 era scattato un divieto di avvicinamento a meno di 500 metri a firma del Gip del Tribunale di Matera. Come spesso accade in casi simili, però, le rassicurazioni di lui, le promesse che sarebbe cambiato, l’avevano convinta a ritirare il provvedimento.

La 26enne è stata affidata al centro antiviolenza di Linea Rosa. A conferma di quanto la donna ha raccontato ai poliziotti, c’è anche il contenuto dell’unica chiamata che le è stato consentito di fare: è arrivata al fidanzato della sorella e le parole sarebbero state esplicite e angoscianti: “Mi tiene bloccata”.
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