Quarta giornata – domani, mercoledì 6 novembre - di proiezioni e incontri della quinta edizione del Matera Film Festival, che si tiene nella “Città dei Sassi” fino al 10 novembre. La giornata di domani si apre al CineTeatro Guerrieri con una...
Dopo le tappe a Moliterno, si sposta a Matera con il cinema e una nuova residenza artistica la rassegna delle arti e dell’ambiente “Rizomatica. Nuove forme di coesistenza”, organizzata dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e curata da Imma Tralli e Roberto Pontecorvo di Marea Art Project, con il patrocinio dei Comuni di Matera, Moliterno e Pisticci, in programma fra aprile e giugno a Matera, Moliterno (PZ) e Pisticci (MT).
Il 5 giugno, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, sarà proposto alle 20:00 in Piazza Cesare Firrao il film “Il Buco” (2021) di Michelangelo Frammartino, Premio Speciale della Giuria al Festival del Cinema di Venezia. Mentre nel prospero nord Italia viene costruito l’edificio più alto d’Europa durante il boom economico degli anni ’60, all’altra estremità del paese nell’agosto del 1961 un gruppo di giovani speleologi visita l’altopiano calabrese e il suo incontaminato entroterra immergendosi nel sottosuolo di un Meridione che tutti stanno abbandonando. Scoprono così coi suoi 700 metri di profondità una delle grotte più profonde del mondo, l’Abisso del Bifurto dell’altopiano del Pollino, sotto lo sguardo di un vecchio pastore, unico testimone del territorio incontaminato.
Dall’1 al 15 giugno il quartiere Serra Venerdì ospita invece la residenza artistica “OASI. Un’Aula Verde a Matera”. Attraverso un progetto di co-creazione guidato dall’artista Andrea Conte, in arte Andreco, in collaborazione con Noi Ortadini APS, sarà realizzato, all’interno di uno spazio strategico degli orti gestiti dall’associazione, un intervento ispirato all’Aula verde (Tree Room), progetto nato in seno a Climate Art Project che fonde arte, scienza e giustizia climatica. Per l’Aula verde sarà costruita un’installazione in dialogo con la vegetazione presente, utilizzando le strutture dell’Open Design School di Matera 2019, che creerà uno spazio per sostare, adibito alla socialità, all’aggregazione e all’educazione ambientale. Questa struttura permetterà di allungare i tempi di permanenza e di interscambio tra le persone e l’ecosistema.
Gli abitanti del quartiere potranno prendere parte attiva all’organizzazione dello spazio attraverso un’azione collettiva che prevede anche la piantumazione di nuovi alberi e arbusti, con l’obiettivo di coinvolgere i futuri utilizzatori del luogo nella sua creazione e nella sua futura manutenzione. In quest’ottica, inoltre, saranno organizzati dei laboratori per bambini e adulti presso il LUC – Laboratorio Urban Center che mirano ad una sensibilizzazione nei confronti delle erbe spontanee e delle potenzialità che offrono anche da un punto di vista creativo. L’8 giugno alle 18:00 presso il LUC si terrà inoltre un talk pubblico con l’artista sulla relazione fra arte e ambiente. La residenza si concluderà con l’inaugurazione dell’Aula verde, aperta a tutta la comunità.
BIO
Nato a Milano da genitori calabresi, Michelangelo Frammartino è tra i più importanti registi del cinema italiano contemporaneo. Esordisce su grande schermo con il lungometraggio Il dono (2003), presentato al Festival Internazionale di Locarno, a cui segue Le quattro volte (2010) che conquista sin da subito l’attenzione di pubblico e critica nel contesto delle Quinzaine des realisateurs del Festival di Cannes. Nel 2021 presenta Il buco al Festival del Cinema di Venezia, aggiudicandosi il Premio Speciale della Giuria. Negli anni di formazione, Frammartino alterna lavori più orientati al mezzo cinematografico con opere connesse al mondo delle arti visive, tra cui la video-installazione Alberi (2013) presentata anche al MoMA di New York e incentrata sull’antico rito arboreo di cui è protagonista il Romito, celebre figura del Carnevale di Satriano di Lucania (PZ). Il cinema di Michelangelo Frammartino approfondisce la più intima e profonda relazione tra natura e umano, attraverso una polifonia sensoriale fatta di rumori, suoni e immagini, scavando nel ventre ancestrale, primitivo e intimo della terra.
Trailer “Il Buco”: https://www.youtube.com/watch?v=tSESIvz2888
Andrea Conte (Andreco) è un artista visivo che unisce una formazione scientifica, laurea e dottorato in Ingegneria Ambientale, collaborazioni post dottorato con Università di Bologna e Columbia University di New York, sulle infrastrutture verdi, le Nature-Based Solutions, e le tecnologie appropriate per la gestione sostenibile delle risorse in diverse condizioni climatiche, con un percorso artistico che investiga i rapporti tra spazio urbano e paesaggio, tra umano e non-umano, realizzando progetti che vanno a comporre un’unica ricerca multidisciplinare. Tra questi “Climate Art Project” progetto tra arte e scienza itinerante sulla giustizia climatica e sociale; Flumen, progetto complesso sulla capacità dei corpi idrici di autorigenerarsi e sul loro valore simbolico ed artistico. Andrea Conte utilizza un linguaggio di sintesi, simbolico e concettuale, servendosi di diverse tecniche di rappresentazione: installazioni, performance, scultura, video, pittura, pittura murale e progetti d’arte pubblica. Partecipa a mostre, Biennali e festival a livello internazionale. Selezionato per Malta Biennale of Art 2024, il Gran Tour d’Italie del MIC 2019, Padiglione Italia della Biennale di Venezia Architettura del 2018, partecipa alla co-progettazione della Floating University di Berlino nel 2018, espone alla Triennale di Milano nel 2018, vincitore del Premio Speciale del “Talent Prize 2017” al Museo Macro di Roma e, nel 2016, Vincitore di Jazzi, il concorso di idee per la rigenerazione rurale, finalista al premio AICA 2019 l’Oscar alla comunicazione ambientale relativa ai Cambiamenti Climatici. Le sue opere Flumen e Aula Verde sono state recentemente riconosciute e pubblicate sulla rivista Nature Scientific Reports come esempio di lavoro tra arte scienze ed ecologia per la giustizia climatica (2024).