mercoledì, 24 Aprile 2024

La forza delle donne, il loro potere immenso quando riescono a fare squadra contro i soprusi degli uomini, i tradimenti e il desiderio di riscatto: anche in Ali d’argento (Marsilio, traduzione dallo svedese di Alessandra Albertari, Laura Cangemi, Katia De Marco e Alessandra Scali) di Camilla Lackberg tornano i temi che avevano caratterizzato il fil rouge del successo internazionale La Gabbia dorata.

“(…) Era stata proprio la consapevolezza che Faye non aveva alternative a spingere Jack a tradirla ripetutamente. Il fatto che non potesse andarsene da nessuna parte. Che non potesse lasciarlo. Era rimasta prigioniera della sua gabbia. Economicamente. Sentimentalmente. Nel mondo della vecchia Faye Jack era una divinità. Mentre nel mondo di Jack lei era un giocattolo che nessuno gli avrebbe mai portato via. Proibire o reprimere i pensieri di qualcuno significa solo amplificarli, farli bussare alla porta con sempre maggior insistenza per poter uscire, trasformarsi in realtà”.

Faye, l’ex prigioniera della “gabbia dorata” (moglie del ricco imprenditore Jack, era a lui completamente succube e sottomessa – nonostante fosse stata la sua “ombra” per aiutarlo nella scalata lavorativa – fin quando, davanti alla scoperta dell’ennesimo tradimento del marito, viene messa con le spalle al muro: un contratto prematrimoniale non prevede assolutamente nulla per Faye e lui vuole lasciarla sul lastrico è deciso a ricominciare lasciandola sul lastrico. Lei gli giura vendetta, e ci riesce, salvo dover piegarsi a una vita quasi undercover per salvaguardare la figlia), torna con tutte le sfumature della sua personalità: donna bella, elegante, raffinata e determinata e, allo stesso tempo, fragilissima e spaventata per un passato recente che sta per tornare e un passato remoto che continua a sfidarla. Perché purtroppo, la sua adolescenza, è stata segnata da un padre e da un fratello violenti e da mura domestiche che anziché essere protettive erano l’anticamera dell’inferno.

È su queste premesse che inizia Ali d’argento, con Faye sempre a capo di Revenge, (un sodalizio di donne imprenditrici e influencer che sono state tradite e sono pronte a finanziare il suo progetto di prodotti per il corpo) e con Kirsten come braccio destro, entrambe alle prese con un grosso problema per l’azienda: misteriosamente, la maggior parte delle socie sta vendendo le proprie quote e non si riesce a capire chi ci sia dietro questa operazione… Faye è costretta a rientrare  a Stoccolma. Non può e non vuole rischiare di perdere tutto quello per cui ha tanto lottato. Questa volta però la determinazione non basta, e per risorgere dalle ceneri e riprendere il controllo della situazione ci vuole un piano ancora più diabolico. Così con l’aiuto di un gruppo sceltissimo di donne, Faye torna a combattere per difendere ciò che è suo, e per proteggere se stessa e i propri cari.

Pieno di ritmo, suspense, situazioni al limite e qualche descrizione hot, Ali d’argento è un thriller con lo stesso ritmo adrenalinico de La gabbia dorata. Sono più consistenti le scene erotiche: il sesso, nella trama, diventa un lasciapassare anche per carpire informazioni. La serie di Faye ha segnato un nuovo capitolo nella sua produzione letteraria e ha presentato ai lettori una protagonista indimenticabile, portavoce di un forte messaggio femminista.

Camilla Läckbergè tra gli autori più letti al mondo. I dieci libri della serie di Fjällbacka, pubblicati in Italia da Marsilio, hanno venduto 25 milioni di copie in 60 paesi. Läckberg è anche imprenditrice di successo e una delle fondatrici di Invest in Her, una società che investe nell’imprenditoria femminile ed è impegnata in prima linea per l’abbattimento della disparità salariale tra uomini e donne.

Rossella Montemurro

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