venerdì, 26 Aprile 2024

Quanto male può fare l’amore coniugale?

“Devi capire quanto sei finito in basso, quanto sei diventato il peggio di te stesso, quanto rischi affrontando la guerra contro la parte suicida di te che ha deciso di amare troppo a lungo, per egoismo… Capirai se è giusto o meno per te uccidere l’amore che hai dentro o se preferisci che l’amore d’accordo con lei ti uccida e ti lasci in questo stato di impotenza. Devi ascoltare per capire quanto c’è ancora di te stesso là dentro.”

Umiliati (Vallecchi) di Roberto Vetrugno racconta di uomini e separazioni. Racconta dal punto di vista prettamente maschile i vissuti, gli strascichi, i tormenti di storie (forse) d’amore finite male, malissimo. E noi, che siamo abituati a leggere ed ascoltare vicende simili quasi sempre dal punto di vista delle donne, non possiamo fare a meno di rimanere colpiti.

Sono, spiega l’autore, “vite di uomini, mariti ed ex-mariti, donne, mogli ed ex-mogli. Storie di un disagio maschile e minimo, niente rispetto alle tragedie che migliaia di donne subiscono, ferite, spesso a morte; storie di una sofferenza trascurabile ma che per alcuni uomini può diventare devastante. Perciò ho deciso di raccontarle”.

In Umiliati, dopo una violenta lite con la moglie, Alberto vuole separarsi e si rifugia in pieno inverno a Otranto, in una casa sul mare. Va a trovare un amico, il professore: appena lo informa delle sue intenzioni, il professore gli mostra un misterioso trattato rinascimentale, Anteros, sive contra amorem, che illustra i rischi mortali dell’amore. Poi insieme a due vecchi amici convocati apposta, decide di togliere ogni dubbio dalla testa di Alberto e gli racconta la storia tragicomica degli Umiliati, una squadretta di calcio formata da mariti integralmente umiliati dalle mogli. Alberto ascolta, è confuso, torna nella sua solitudine per riflettere.

Il maschio contemporaneo descritto da Vetrugno ha una debolezza di fondo che però è sempre taciuta, spesso è depresso, emarginato. Ci sono uomini costretti a vivere in macchina, allontanati anche con violenza da casa. Ci sono uomini fragili, annientati dall’umiliazione di non essere più amati, dall’aver visto andare in frantumi un progetto di vita.

Il protagonista di Umiliati è sconvolto da una vicenda di cronaca, quella di un padre ha ucciso i figli perché la moglie gli ha chiesto la separazione, poi si è ammazzato lanciandosi da un ponte. Alberto decide di andare al funerale dell’assassino, per cercare di capire quel gesto maledetto, il gesto mostruoso di una persona normale.

Vetrugno ci accompagna con uno sguardo maschile nelle pieghe più buie delle relazioni finite, che sono state distrutte o si sono auto-distrutte. E hanno lasciato al tappeto gli uomini.

L’autore, nato a Lecce nel 1975, è professore associato di Linguistica Italiana presso l’Università per Stranieri di Perugia. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo, Tripoli (Unicopli).

Rossella Montemurro

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