venerdì, 26 Aprile 2024

Apt Basilicata, si apre la terza edizione di Fucina Madre

Dalla ceramica all’arte orafa, dal legno all’uncinetto, dall’arte digitale al recupero di antiche tradizioni manifatturiere. E’ un vero e proprio mosaico dell’eccellenza lucana quello che 44 artigiani, maker e designer, provenienti da ogni parte della Basilicata,...

Estorsioni portate avanti mediante “pestaggi, minacce, violenze e attività di ritorsione” e addirittura un undicenne coinvolto nello spaccio di droga. Sono  queste le principali “strategie diversificate” utilizzate dai componenti di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, con base nel Metapontino, sgominata oggi dai carabinieri con l’arresto di 17 persone (dieci in carcere e sette ai domiciliari) e l’obbligo di dimora per altre due.
L’operazione – con appendici eseguite in Puglia e nel Lazio –, denominata Circe, è stata condotta da Carabinieri della Compagnia di Pisticci e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza perché l’associazione ha agito con l’aggravante del numero dei componenti – oltre dieci – dal possesso di armi e “dall’utilizzo del metodo mafioso”. 

Il clan, attivo dal 2020, operava a Marconia di Pisticci, Bernalda e Scanzano Jonico (Matera) e si riforniva di droga nelle province di Bari e Taranto. Secondo l’accusa, l’associazione ha reagito contro chi ostacolava le sue attività preparando un attentato esplosivo verso presunti informatori dei Carabinieri, che però hanno arrestato l’uomo che lo stava preparando sequestrando il materiale da utilizzare per confezionare l’ordigno. Durante le indagini i militari hanno sequestrato cocaina, hascisc e marijuana, oltre 3.500 euro in contanti, 20 candelotti esplosivi artigianali (due dei quali “già riempiti di polvere pirica”), due tubi cilindrici e chiedi e biglie in ferro, da usare per rendere gli ordigni pericolosissimi. 

Queste le accuse: associazione finalizzata al narcotraffico, aggravata dal numero, dalle armi e dall’uso del metodo mafioso, detenzione e spaccio di droga aggravato dall’impiego di un minorenne nell’attività di spaccio, concorso in detenzione e porto illegale di esplosivi e “tentata fabbricazione di ordigni micidiali aggravati dal metodo mafioso”.

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