Sarà presentato venerdì 3 maggio alle 18.30 a Matera, a Casa Cava nel Sasso Barisano, La civiltà medievale (Altrimedia Edizioni), il nuovo libro del professor Saverio Omar Ciccimarra. Con l'Autore interverranno Patrizia Di Franco (dirigente scolastico IIS...
Ricordate Teresa Papavero, la single sulla quarantina, goffa e imbranata, che si cacciava ripetutamente nei guai ma che a suo modo era un mito per tutte noi? Dalla penna di Chiara Moscardelli arriva un’altra donna indimenticabile, Olga, protagonista del romanzo La ragazza che cancellava i ricordi (Einaudi).
Solitaria, il suo nome è un omaggio a Olga Čechova, “la bellissima allieva di Stanislavskij, nonché attrice del Terzo Reich e agente segreto del Cremlino”, voluto dalla mamma, Domenica Rosalia Bellomo, detta Mimì, “nella speranza che davvero i nomi fossero conseguenza delle cose – o, in questo caso, causa”. E questa madre – figlia di nobili decaduti, una ragazza strana, per molti un po’ fuori di testa, ma dotata di un’allegria e di una gioia di vivere che la rendevano cara a tutti – è una presenza/assenza nella sua vita, a causa di un Alzheimer precoce che provoca situazioni paradossali. Quella di Olga è una famiglia sfilacciata, con un padre che ha sempre creduto morto e all’improvviso si presenta, in incognito per avviarla a un singolare addestramento: evitare i legami affettivi, l’amicizia e l’amore, per preservarsi da qualsiasi dolore.
Un’educazione sui generis, fatta anche di dritte per imparare a dare e a schivare colpi, che porta quella ragazza magra e sgraziata da un piccolo paesino della Sicilia a Londra dove scopre il tebori, una tecnica di tatuaggi. Ormai abile ed esperta tatuatrice ritorna in Italia, a Trarego, sulle sponde del lago Maggiore.
Olga diffida di tutti, si tiene alla larga da qualsiasi coinvolgimento. E ha una paura matta di dover prima o poi trovarsi a inseguire ricordi perduti, come la madre. È fin troppo diretta, cinica, non sa proprio cosa sia la diplomazia; se al suo carattere schivo si aggiunge un’involontaria fama, quella di tatuatrice che cancella i brutti ricordi, quel “suo chiudersi a guscio” si inasprisce ulteriormente. Del resto, cosa ci si può aspettare se da piccola una risonanza magnetica riscontrò un danno al lobo frontale del cervello (“come per i serial killer. Ma questo lo aveva pensato solo lei, almeno cosi aveva sperato”)? Tra i suoi clienti ha molte escort, con una in particolare, Melinda, c’è un rapporto molto simile all’amicizia – parola grossa, per Olga. Ed è quando Melinda scompare che Olga abbassa un po’ la guardia e si lancia nella sua ricerca, un’avventura rocambolesca nella quale incontrerà un giornalista affascinante che metterà a dura prova tutte le sue reticenze sull’amore.
Le trame e i personaggi di Chiara Moscardelli non sono mai banali o scontati. Lei è riuscita a svincolare la chick-lit dai preconcetti che la rendevano un genere un gradino inferiore agli altri, conferendole invece un’identità marcata – la stessa che delle sue protagoniste, ammantate spesso di quella schiettezza che farebbe spesso tanto comodo anche a noi.
La Moscardelli ha pubblicato per Einaudi Volevo essere una gatta morta (2011), La vita non è un film (ma a volte ci somiglia) (2013), Volevo essere una vedova (2019) e La ragazza che cancellava i ricordi (2022). Tra gli altri suoi libri, Quando meno te lo aspetti (2015), Volevo solo andare a letto presto (2016), Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli (2018), Extravergine (2019) e Teresa Papavero e lo scheletro nell’intercapedine (2020).
Rossella Montemurro