giovedì, 28 Marzo 2024

Il corpo senza vita di Julia, sedicenne ricchissima, viene trovato nella vasca da bagno. La ragazza si è tagliata i polsi ma, per la madre Kathrine, non aveva nessun motivo per suicidarsi: lei è sicura che qualcuno la abbia uccisa. Lo ripete quando nell’appartamento al quarto piano del palazzo dell’Upper East Side di proprietà della famiglia dell’adolescente arrivano i detective Hatcher e Rogan. A loro tutto lascia ipotizzare un suicidio. Ne è convinta Ellie Hatcher, da poco trasferitasi a New York e da poco in servizio al NYPD. Alle spalle non ha molta esperienza, ha scelto di entrare in polizia da quando suo padre, poliziotto che dedicato tutta la vita alla caccia di un serial killer a Wichita, nel Kansas, è morto in circostanze mai chiarite: assassinato, o suicida anche se Ellie per molti anni si è rifiutata di crederlo. Nonostante ciò che lei stessa ha vissuto, propende per il suicidio fin quando il suo collega non la invita a riflettere su alcuni elementi contraddittori.

Inizia così Non dire una bugia (Piemme, traduzione di Rachele Salerno), il nuovo thriller di Alafair Burke, una trama fitta nella quale, come un vaso di Pandora, vengono pian piano alla luce una serie di non detti, segreti e bugie che, di volta in volta, cambiano la prospettiva del lettore.

La breve vita di Julia è stata contraddistinta dal lusso, dai privilegi di un padre manager dei cantanti più famosi e dal frequentare una scuola privata esclusiva. Eppure, quasi per una sorta di ribellione, Julia amava frequentare coetanei sbandati e tutta quella patina di ricchezza, comunque, non la rendeva serena.

Per far luce sulla sua morte, i detective passano al setaccio le relazioni familiari e le amicizie della ragazza scontrandosi con un muro di contraddizioni e silenzi. Il caso, tra l’altro, richiede il massimo impegno proprio per l’entourage dei genitori di Julia che potrebbe compromettere le carriere di quanti stanno indagando.

La narrazione, nella prima parte, viene spezzata da pagine di un blog: sono scritte da una donna che ha subito, anni addietro, violenze. Tra gli utenti che commentano, uno è particolarmente minaccioso nei confronti dell’autrice e, nonostante il blog sia anonimo, è chiaro che la conosce. Ci sono tante altre storie, solo in apparenza slegate ma che presto, grazie all’abilità della Burke, andranno a intrecciarsi alla morte di Julia svelando scenari inediti o a rafforzando le descrizioni dei protagonisti – come il privato di Ellie, che la rende così tormentata.

La trama è adrenalinica: in un crescendo di depistaggi, resi brillanti da uno stile ritmato e ricco di suspense, prendono forma tutte le bugie di Julia e di chi le sta attorno le personalità piene di sfaccettature degli altri personaggi

Alafair Burke è l’autrice de La ragazza nel parco (Piemme), bestseller pubblicato in Italia da Piemme, è un avvocato penalista, con una grande esperienza di processi. I suoi romanzi, sia crime che thriller psicologici, sono bestseller del New York Times, elogiati da autori come Michael Connelly e Dennis Lehane.

Con Piemme ha pubblicato  anche Una perfetta sconosciuta (2017), La ragazza che hai sposato (2018) e L’ultima volta che ti ho vista (2018).

Rossella Montemurro

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