lunedì, 2 Dicembre 2024

Nove fotografi lucani e la sconfinata dimensione della luce. Su tale binomio si fonda la Collettiva fotografica Luce-Phòs che aprirà al pubblico Sabato 2 febbraio 2019, alle ore 18.00,  nel Museo Archeologico Nazionale Massimo Pallottino, situato all’interno del Castello di Melfi.
Promossa dall’Archeoclub di Melfi, in collaborazione con il Polo Museale della Basilicata, la mostra – curata da Eufemia Telesca – indaga il rapporto tra fotografia e luce,  attraverso la declinazione di ciascun artista, mettendo in risalto una eterogeneità di sensibilità ed evidenziando tematiche che meriterebbero ulteriori confronti.
I protagonisti della collettiva sono Rocco Figliuolo, Vincenzo Fundone, Antonio Mancusi, Giovanni Marino, Vincenzo Martinelli, Rossella Persia, Sandro Pisani, Marialuigia Silvano e Francesco Zito.
All’inaugurazione interverranno Michele Sedile, presidente dell’Archeoclub di Melfi e  Antonio Ferrara Romano, storico dell’arte.
La collettiva fotografica sarà visitabile per tutto il mese di febbraio, nei consueti orari di apertura del Museo.
Ingresso libero
NOTIZIE BIOGRAFICHE
Rocco Figliuolo
Nato nel 1980, fotografo e videografo. Ideatore e fondatore di Matriday, laboratorio creativo che promuove un approccio totalmente inedito alla fotografia e alla videografia occupandosi di wedding, eventi, video corporate e videoclip musicali.
Vincenzo Fundone
Nato nel 1965, l’incontro con la macchina fotografica avviene nei primi anni Ottanta. Ha partecipato a diverse collettive fotografiche tra cui: “Frammenti” nel ‘94, “Casette asismiche” nel ‘95, “Attraverso la Basilicata” nel ‘96, la personale “Particolari della Facciata della Cattedrale di Melfi”, prima e dopo il restauro, nel 2000. Con un gruppo di fotografi di fama nazionale, nel 1997 ha realizzato uno studio di fotografia antropologica, durato un intero anno sulla cittadina campana di S. Andrea di Conza. Diverse collaborazioni con testate giornalistiche quali la Gazzetta del Mezzogiorno, la Nuova Basilicata, L’Espresso, Panorama, Chi, Corriere della Sera, Il Giornale, Il Quotidiano. Da diverso tempo svolge una ricerca fotografica su riti, tradizioni e costumi popolari in Lucania che lo ha portato alla realizzazione della mostra itinerante “I Riti Religiosi della Settimana Santa in Basilicata”.
Antonio Mancusi
Nato nel 1955, vanta diverse collaborazioni con riviste d’arte e di fotografia, nonché con grandi fotografi italiani. Nel 2009 riceve il premio per la fotografia nell’ambito del Festival del Cinema di Cetraro e il premio per la fotografia nell’ambito della rassegna biennale Galarte – Città di Rende. Responsabile del settore fotografia per l’Associazione Culturale Sottosuolo di Cosenza, nel 2010 espone con una personale dal titolo “Sacro e Profano nel Sud Italia”, presso Palazzo Arnone a Cosenza. Costantemente alla ricerca di nuovi stimoli, attualmente documenta ritualità e comportamenti dell’uomo che si perpetuano e si rinnovano nel Sud Italia, con la speranza di lasciare una traccia, una testimonianza di ciò che fotografa ed a cui ha dedicato gran parte della sua vita.
Giovanni Marino
Nato nel 1978, dal 2005 intraprende gli studi e la carriera come fotografo professionista, frequentando la scuola di fotografia “John Kaverdash School” di Milano e numerosi workshop. Dal 2006 è fotografo professionista e fonda lo studio fotografico Photo Travel distribuendo foto a quotidiani, riviste ed agenzie fotogiornalistiche. Collabora spesso con le riviste L’Espresso, Mondo Basilicata e Basilicata Regione Notizie, Qui Touring del Touring Club Italiano e Clementi Editore per le monografie turistiche. È stringer per l’Agenzia Getty Images e contributor per Afp, Controluce e Invision Images. Nel 2012 è direttore della fotografia per lo spot video sulla località di Monticchio Laghi (PZ) “Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata”, vincitore del concorso “Comunicare il Paesaggio” e finalista al Lucania Film Festival 2013. Nel 2014 vince il premio per la Fotografia Sportiva al Gran Galà dello Sport 2014. Nel 2015 è regista e ideatore del documentario “Sulle tracce di Don Giustino” sulla figura di Giustino Fortunato.
Vincenzo Martinelli
Nato nel 1987, la sua ricerca si focalizza soprattutto sul tema dell’abbandono, dal quale si è sviluppata la personale di successo “Il tempo che ci travolge”. Affascinato dalla presenza-assenza dell’uomo, suggestionato dall’immobilismo di certi luoghi che un tempo vivevano la dinamicità del quotidiano, Martinelli invita ad apprezzare il presente tramite ciò che si è perso, attraverso quello che è stato. Perché il tempo, prima o poi, ci travolge.
Rossella Persia
Nata nel 1973. Acquista la sua prima reflex nel dicembre del 2016 e partecipa come fotografa amatoriale a svariate mostre tra cui: Comitato Vivaldiano “Antonio Bonavista” c/o Pomarico; Mostra “I colori della Lucania” c/o Bernalda; Mostra fotografica itinerante “Terra Nostra”; Mostra “Il cibo scolpito” c/o Galleria Arti Visive Matera; Mostra itinerante “Lucania: paesaggi e tradizioni”. Porta avanti la sua passione con ogni mezzo ed ogni occasione è sempre buona per scattare.
Sandro Pisani
Nato nel 1969, è un fotografo freelance con base a Torino. Si avvicina alla fotografia dopo aver vissuto diverse esperienze lavorative che gli hanno regalato più visioni della società in cui vive. Sceglie in principio il reportage, vedendo in esso la comunione tra il bisogno di raccontarsi e l’attenzione verso ciò che succede intorno a sé. La sua naturale irrequietezza è punto di partenza nel suo percorso di comprensione della realtà e comincia così la sua attenzione al territorio, con lavori sul paesaggio antropizzato. Non ama le etichette.
Marialuigia Silvano
Nata nel 1988, laureata all’Accademia di Belle Arti, ha studiato Fotografia e Cinematografia alla scuola F. Project di Bari. Ha seguito workshop con diversi professionisti del mondo della fotografia e dell’arte contemporanea, tra cui Ferdinando Scianna, Francesco Jodice, Renata Ferri, Discipula. Nel 2016 con il lavoro fotografico “Gaia Hypothesis” ha ricevuto delle menzioni d’onore agli International Photography Awards. Attualmente vive in Francia dove continua la propria ricerca artistica.
Francesca Zito
Diplomata in Fotografia di spettacolo allo Ied di Milano, la sua arte è intimamente legata alla terra lucana. Vincitrice di diversi premi, ha esposto in varie collettive regionali e nazionali. Si definisce sognatrice, funambola della vita, buongustaia, camminatrice, curiosa di conoscere i “ponti” che legano il sapore delle cose del passato e le opportunità della tecnologia odierna. Tre le parole chiave per il futuro: viaggio, incanto, scoperta.
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