mercoledì, 18 Settembre 2024

Matera, al via i festeggiamenti in onore di Sant’Eustachio

Al via oggi i festeggiamenti in onore di Sant’Eustachio, patrono di Matera. Questa sera, al termine della Celebrazione Eucaristica, nella Basilica Cattedrale avrà luogo il Rinnovo delle promesse matrimoniali per le coppie che nel 2024 ricorrono nel loro 10° e 60°...

Nell’ambito del progetto “Parlami, ti ascolto”, il Servizio diocesano di ascolto, sostegno e accompagnamento al tempo del COVID-19, già attivato nei mesi scorsi presso la Sede del Movimento Famiglia e Vita in via Saragat, 30 a Matera, apre uno Sportello di ascolto anche nell’Ospedale Madonna delle Grazie della Città dei Sassi a disposizione del personale sanitario che vi lavora.

Giovedì 3 giugno p.v. alle ore 10,00 ci sarà l’inaugurazione del Servizio con una preghiera nella Cappella dell’Ospedale presieduta dall’Arcivescovo di Matera-Irsina, Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo e, a seguire, la benedizione dello Sportello di ascolto, ubicato al piano terra nei pressi della stessa Cappella.

Grazie anche alla sensibilità della Direzione sanitaria, il venerdì, dalle ore 10,30 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 17,00, il personale sanitario potrà usufruire di questo servizio con la presenza di una psicologa e di un sacerdote che è anche consulente familiare.

È noto il peso sostenuto dai sanitari che, nel fronteggiare la pandemia, sono sottoposti da più di un anno, oltre che alla fatica fisica, anche ad una carico emotivo e morale che solo quando trova un “luogo” accogliente di ascolto, può trasformarsi in nuova energia da mettere a servizio sia dei malati che della comunità curante, portando sollievo anche nella vita fuori dall’ospedale. Trattare con umanità gli ammalati è parte della deontologia professionale del personale sanitario, ma perché questo possa compiersi è necessario, soprattutto in periodi di particolare stress, un ristoro umano per gli stessi operatori. Le sofferenze dei malati e le angosce delle loro famiglie infatti non lasciano indifferenti le coscienze e le sensibilità personali di medici e infermieri che spesso vivono come proprie le ferite e il carico di dolore chiamati ad alleviare, esponendoli a conflitti interiori non facilmente sanabili. Altre volte la morte di pazienti con cui si era stabilita una relazione empatica può essere percepita come un fallimento personale e generare sensi di colpa che gravano sulla loro vita e sul loro servizio.

Lo Sportello di ascolto, in collaborazione con la Cappellania dell’Ospedale, vuole essere perciò un segno di vicinanza e di gratitudine verso quanti, in condizioni spesso molto difficili, lavorano per curare e strappare a morte sicura tante vite umane colpite dalla pandemia.

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