giovedì, 18 Aprile 2024

Negli ultimi quindici giorni, migliaia di persone sono scese in piazza in Iran per protestare contro le rigidità del regime e la soppressione dei diritti che dura da oltre quarant’anni. Le proteste, nate dopo la morte di Mahsa Amini, una ventiduenne accusata di non aver indossato il velo in modo corretto e per questo “rieducata” fino a morire per le violenze ricevute, si sono diffuse in tutto il Paese e anche nelle principali città occidentali. L’I. C. Minozzi Festa ha invitato due figure autorevoli di donna, l’attrice e regista Kiana Tajammol e la giornalista Antonella Ciervo che hanno incontrato i ragazzi di seconda e terza media, per parlarne. L’incontro è stato introdotto dalla dirigente scolastica Maria Rosaria Santeramo.

A differenza del passato, le proteste di questi giorni appaiono più ampie e diffuse in tutte le fasce sociali e le diverse etnie, ma la caratteristica principale è quella di essere essenzialmente una protesta al femminile. Dalla Rivoluzione Culturale attuata nel ’79 dell’Ayatollah Ruhollah Khomeini, le donne hanno visto i loro diritti e le loro libertà assottigliarsi sempre di più. Lo slogan che viene dalle strade di Teheran è “Donne, vita, libertà”, con le giovani che sventolavano i loro hijab e li bruciavano davanti alla polizia. In occidente le donne si tagliano ciocche di capelli in piazza, in segno di solidarietà. Star del cinema e personaggi dello sport twittano messaggi di sostegno ai manifestanti.

Il dolore per la morte della giovane donna curda, divenuta l’emblema dell’ingiustizia quotidiana a cui ogni iraniana è soggetto, si unisce ai tanti problemi che l’Iran deve affrontare oggi, come l’aumento dell’inflazione, la crisi ecologica e la mancanza di partecipazione democratica. Il governo ha reagito con l’esasperazione delle restrizioni all’uso di internet e con il ricorso alla carcerazione di oppositori e di giornalisti iraniani e stranieri.

Kiana Tajammol, nata il 9 febbraio 1988, è un’attrice, regista e artista visiva iraniana. Ha iniziato la sua carriera di attrice nel 2008 insieme ad un collettivo di attori e attrici dell’Università d’Arte di Tehran. A causa della censura in Iran, hanno organizzato serate teatrali clandestine, interrotte dopo la repressione del Movimento Verde nel 2009. Nel 2011 si è trasferita a Milano, dove ha studiato Nuove Tecnologie dell’Arte all’Accademia di Brera. Ha iniziato la sua carriera come regista di documentari freelance e artista visiva in collaborazione con musicisti della scena elettronica milanese. I suoi lavori si occupano principalmente di questioni di ingiustizia sociale e collabora con ONG, media indipendenti e organizzazioni per i diritti umani. 

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