mercoledì, 1 Maggio 2024

“Non sarà mai il mio fidanzato, non capisco perché sto ancora con lui. Se incontriamo per strada delle persone che conosce non mi presenta mai, si mette a chiacchierare con loro come se io non ci fossi. È molto riservato, non gli piace che tutti sappiano tutto di lui, ma a volte mi sembra quasi di essere trasparente. Soprattutto quando non torna a dormire nel suo appartamento, anche se sa che mi fermo a casa sua quasi tutte le notti.”

“Lui” è un pericoloso narcisista. Bello, colto, infedele, sottilmente perfido nel perpetrare atteggiamenti che dopo poco farebbero allontanare qualsiasi ragazza eppure Lilja per lui ha perso la testa. È innamorata e pian piano lascia andare ogni difesa per rimanere dedita a un uomo in apparenza perfetto e inarrivabile, in realtà egoista e manipolatore, del tutto privo di empatia, bravo solo a denigrarla. L’intelligenza spiccata, le frequenti citazioni di Derrida, le letture in latino e il vegetarianesimo estremo ne fanno un dio. Lilja, ventenne, studentessa universitaria è rapita da quest’uomo più grande di lei con cui all’inizio ha una relazione puramente sessuale poi, sempre più coinvolta, se ne innamora perdutamente. Decide di trasferirsi nell’appartamento fatiscente, tra asciugamani sporchi e Diet Coke sgasate, in cui vive con uno strano coinquilino.

Lui mi ama di Thora Hjörleifsdóttir (traduzione di Silvia Cosimini) è la discesa agli inferi di Lilja: disprezzata, psicologicamente maltrattata, abusata però convinta dell’amore di un uomo che non la considera la sua compagna, continua a frequentare le ex e ad avere una vita dissoluta. Come se lei non esistesse. Lilja lo ama, è disposta a tutto per tenerselo stretto. Chiude gli occhi – sulle prevaricazioni sempre più grandi, sulle bugie, sugli inganni – e supera il limite di sopportazione. Impersona l’amante perfetta e intanto si autodistrugge, in tutti i sensi, fino a essere costretta a una scelta inaspettata: un amore totalizzante o la possibilità di rimpadronirsi della sua vita. Il suo io narrante ha un impatto emotivamente forte, a tratti è disturbante per i toni crudi con cui descrive questa relazione tossica: lo stile di Hjörleifsdóttir, è coraggioso nel dar voce all’indicibile, perfetto per una storia che purtroppo rispecchia una realtà strisciante ma nascosta.

Thóra Hjörleifsdóttir, nata nel 1986, ha conseguito un master in scrittura creativa. Lui mi ama è il suo primo romanzo, e quando è stato pubblicato in Islanda è balzato subito in cima alla classifica dei bestseller, ha ricevuto ottime recensioni, ha suscitato discussioni e dibattiti ed è stato definito una lettura imperdibile. Thóra è anche membro del collettivo poetico Imposter Poets, con il quale ha pubblicato alcuni libri di poesia.

La traduttrice, Silvia Cosimini, si laurea in filologia germanica a Firenze e poi in islandese a Reykjavík. Da più di vent’anni si dedica esclusivamente alla traduzione e alla promozione della letteratura islandese contemporanea e medievale e ha tradotto tutti i maggiori autori islandesi. Nel 2011 le è stato assegnato il premio nazionale per la traduzione dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e nel 2019 il premio Orðstír dal presidente della repubblica islandese. È tutor didattico presso il dipartimento di Filologia Germanica dell’Università degli Studi di Bologna e docente a contratto di lingua e letteratura islandese all’Università Statale di Milano.

Rossella Montemurro

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