sabato, 27 Aprile 2024

Apt Basilicata, si apre la terza edizione di Fucina Madre

Dalla ceramica all’arte orafa, dal legno all’uncinetto, dall’arte digitale al recupero di antiche tradizioni manifatturiere. E’ un vero e proprio mosaico dell’eccellenza lucana quello che 44 artigiani, maker e designer, provenienti da ogni parte della Basilicata,...

È anche un omaggio alla sua terra, la Sardegna, il nuovo thriller di Piergiorgio Pulixi, L’isola delle anime (Rizzoli): una trama sul filo della tensione che si snoda su quest’isola contraddittoria – con coste mozzafiato e un entroterra ostile, solare e allo stesso tempo avvolta dalle tenebre di culti e tradizioni talvolta cruenti. E poi, le inflessioni, i modi di dire rigorosamente in lingua sarda rendono, per quanti sono “del continente”, L’isola delle animemusicale e misterioso.

Così come nel suo precedente noir, Lo stupore della notte, è all’intuito femminile che Pulixi affida le indagini della scomparsa di una ragazza, Dolores Murgia, che hanno molte analogie con alcuni delitti insoluti avvenuti anni prima. Sono l’ispettore capo della questura di Cagliari Mara Rais e Eva Croce, poliziotta distaccata da Milano per aiutare la collega a districarsi, su richiesta del commissario capo Farci, tra cold case e la ricerca affannosa di Dolores: alla viglia del giorno dei morti, con le suggestioni del culto della Dea Madre, è molto concreta l’ipotesi che la giovane possa essere sacrificata. Ad aiutarle c’è Moreno Barrali, ex agente e malato terminale che indagò sulle morti di due giovani mai riconosciute e che custodisce un dossier fitto e agghiacciante.

Non c’è solo la pietà per le vittime, c’è anche e soprattutto quella per i protagonisti, ognuno con una propria croce da sopportare, disincantati ma non ancora rassegnati. Mara ed Eva sono due donne agli antipodi unite solo dall’amore per il lavoro e da una voglia di riscatto. Entrambe ferite, entrambe “punite” ingiustamente.

“Eva osservava scorrere il torrente Cisnara all’interno del parco, il volto illuminato dai riflessi azzurrognoli delle luci delle volanti, delle ambulanze e delle fotoelettriche della Scientifica. Il fiumiciattolo si era ingrossato per via delle ultime piogge, tracimando. Eva si ritrovò a pensare che alcune persone erano argini. Ma non con un’accezione negativa. Argini che, con uno sguardo, una parola o anche soltanto con la loro presenza, ti permettevano di fluire nel tuo torrente esistenziale, senza straripare, e senza che un improvviso empito sentimentale ti portasse a traboccare troppa vita, troppo cuore, troppe lacrime. Argini. Perché la corrente non disperdesse la sua forza. Argini. Per tenere lo sguardo puntato verso l’orizzonte dei propri desideri”.

Barrali combatte invece una guerra personale contro la malattia e contro il tempo, il suo è un unico desiderio: risolvere quei cold case che probabilmente hanno contribuito a consumarlo e portare in salvo Dolores. E poi ci sono le vicende dei Ladu, residenti in una zona arcaica della Sardegna, una nucleo famigliare chiuso dedito a culti che si perdono nella notte dei tempi. L’isola delle anime è un viaggio sul filo della tensione che si snoda tra passato e presente.

Tradizioni, sette, culti e credenze irrompono in un’attualità frenetica: “In Sardegna il silenzio è quasi una religione. L’isola è composta da infinite distanze e silenzi ancestrali che hanno qualcosa di sacro”.

Pulixi è un maestro tanto nelle descrizioni quanto nei profili psicologici. Nulla è lasciato al caso in questo thriller probabilmente meno ritmato rispetto al precedente ma molto più carico di significati.

Nato a Cagliari nel 1982, Pulixi vive a Londra. Ha pubblicato Perdas de Fogu (Edizioni E/O 2008), L’albero dei Microchip (Edizioni Ambiente 2009), Donne a perdere (Edizioni E/O 2010) e la serie poliziesca iniziata con Una brutta storia (Edizioni E/O 2012), La notte delle pantere (Edizioni E/O 2014). Per Rizzoli ha pubblicato Lo stupore della notte.

Rossella Montemurro
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