Un uomo di circa 65 anni, residente a Palo del Colle, è morto ieri sera dopo essere uscito di strada con il furgone che guidava lungo la strada provinciale 123, in località Ponte Pozzillo, in territorio di Tolve. Soccorso dagli operatori del 118, non c'è stato nulla...
“Una donna può raggiungere qualsiasi traguardo, ma la maternità sarà comunque il dato primario e costitutivo della sua identità.” Lo afferma Ilaria Maria Dondi in Libere di scegliere se e come avere figli (Einaudi), un illuminante saggio con riflessioni a trecentosessanta gradi su un argomento quanto mai attuale e spinoso.
“A quante donne succede di farsi bastare le aspettative della società, dei genitori, di un fidanzato, di un capo, di amiche o amici al punto da identificarle come obiettivi propri?”
La disamina dell’autrice è puntuale, analitica e, soprattutto, non edulcorata. Quelle che sono verità, purtroppo scomode e sotto gli occhi di tutti, vengono illustrate minuziosamente in una sorta di inventario inedito di tipologie di madri e di donne senza figli: la Dondi racconta come esistano mille modi di essere madri e mille di non esserlo, oltre le aspettative, i giudizi e i pregiudizi, gli stereotipi, le imposizioni e persino le leggi.
“A livello terminologico una donna senza figli è, in generale, una non madre, o dal punto di vista anagrafico, una non ancora madre o mai più madre. Mamma in potenza o non mamma senza possibilità di appello, in ogni caso, una donna senza figli non ha evidentemente diritto a un nome, se non per negazione o per sottrazione”.
Le donne sono costantemente definite dal loro essere o non essere madri e, sulla base di questa divisione, spesso sono state messe le une contro le altre, per giocare una partita in cui hanno tutto da perdere e nulla da guadagnare. Nell’insidiosa e talvolta imbarazzante domanda: “Ha figli?”, sono molteplici le risposte perché, come sottolinea l’autrice, “non esiste un solo tipo di madre, né un solo tipo di donna senza figli; perché non esiste un unico modello femminile al quale uniformarsi. Esistono, invece, tanti modi di essere donne, e solo liberandosi dalle gabbie degli stereotipi si potrà scardinare il sistema patriarcale”. Non solo, a questa e a domande simili (“Hai figli, non ne hai, non puoi averne o non ne vuoi…”) che scavano senza pudore nella nostra intimità, è bene ricordare: “Chiunque tu sia, non puoi rientrare in una sola di queste categorie o etichette, né rispondere con un sì o con un o e sintetizzare la tua vita barrando la casella giusta. La casella giusta non c’è; e le nostre vicende riproduttive sono solo un pezzo della nostra identità, non sempre la più importante”.
In sintesi, solo difendendo in modo collettivo la diversità delle proprie scelte o condizioni, si può scardinare «il padre di tutti gli inganni», la menzogna riproduttiva che nei secoli ha reso le donne oggetti al servizio dell’uomo. Perché soltanto dando dignità e diritti alla diversità in tutte le sue forme, ogni persona potrà essere finalmente libera.
Ilaria Maria Dondi è giornalista professionista e, dal 2017, direttrice responsabile della testata digitale «Roba da Donne». Scrive e si occupa di questioni di genere, con particolare riferimento alle forme di violenza, alle rappresentazioni e ai linguaggi discriminatori. È autrice di Rompere le uova, newsletter sui diritti riproduttivi (che sono anche diritti a non riprodursi).
Rossella Montemurro