giovedì, 28 Marzo 2024

Una studentessa universitaria con l’entusiasmo dei suoi 23 anni, le amiche, i ragazzi, tutta la vita davanti.

È quando rimane incinta che la spensieratezza svanisce: siamo nel 1963 in Francia e l’aborto è illegale.

A distanza di 36 anni Annie Ernaux ha ricostruito le tappe emotive e fisiche di quella scelta dolorosissima nel libro autobiografico L’evento (L’Orma, traduzione di Lorenzo Flabbi), recentemente alla ribalta per l’adattamento cinematografico

“La scelta di Anne – L’Événement” (L’Événement) è un film del 2021 diretto da Audrey Diwan che ha vinto il Leone d’oro al miglior film alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

È sempre forte l’impatto che una tematica così delicata ha, a prescindere dalle epoche e dalla situazione sociale della donna. La Ernaux ha il pregio di una scrittura che non enfatizza mai, è sempre molto diretta. Quando rimane incinta le crolla il mondo addosso ma non si perde d’animo: sulle prime è come se mettesse tra parentesi la sua situazione, sperando che le torni il ciclo, continuando a preparare la tesi, ad andare al cinema e alle feste. La nausea e l’assenza di mestruazioni hanno il sopravvento su un presente che lei prova a fuorviare. Inizia così un pellegrinaggio (vano) tra i medici. Nel frattempo, quando rientra a casa il fine settimana, sta attenta a mascherare qualsiasi sintomo alla madre. Passano quasi tre mesi: ha provato a chiedere consiglio alle amiche, ha avvicinato ragazzi che avrebbero potuto aiutarla a contattare medici consenzienti ma si è trovata a fronteggiare avance quanto mai inopportune. L’extrema ratio è rivolgersi a una “fabbricante d’angeli”, una mammana: una scelta terribile (di aborto clandestino si poteva morire), ma la ragazza non ha alternative.

Sensazioni, odori, colori, stati d’animo: tra le pagine de L’evento ritorna con prepotenza il calvario vissuto dall’autrice in un confronto costante con un presente che rievoca quanto vissuto. Vita e morte si intrecciano indissolubilmente in una cronaca che lascia senza fiato d che, precisa e graffiante, con il suo stile ci restituisce tutto il tormento di una ragazza in un momento delicatissimo.

“Ho cancellato l’unico senso di colpa che abbia mai provato a proposito di questo evento, che mi sia successo e non ne abbia fatto nulla. Come un dono ricevuto e sprecato. Perché al di là di tutte le ragioni sociali e psicologiche che posso trovare per quanto ho vissuto, ce n’è una di cui sono sicura più di tutte le altre: le cose mi sono accadute perché potessi renderne conto. E forse il vero scopo della mia vita è soltanto questo: che il mio corpo, le mie sensazioni e i miei pensieri diventino scrittura, qualcosa di intelligibile e di generale, la mia esistenza completamente dissolta nella testa e nella vita degli altri.”

Annie Ernaux è nata a Lillebonne (Senna Marittima) nel 1940 ed è una delle voci più autorevoli del panorama culturale francese. Studiata e pubblicata in tutto il mondo, la sua opera è stata consacrata dall’editore Gallimard, che ne ha raccolto gli scritti principali in un unico volume nella prestigiosa collana Quarto. Nei suoi libri ha reinventato i modi e le possibilità dell’autobiografia, trasformando il racconto della propria vita in acuminato strumento di indagine sociale, politica ed esistenziale. Considerata un classico contemporaneo, è amata da generazioni di lettori e studenti. Finora L’orma editore ha pubblicato Il postoGli anni, vincitore del Premio Strega Europeo 2016, L’altra figliaMemoria di ragazzaUna donna, vincitore del Premio Gregor von Rezzori 2019, La vergognaL’evento e La donna gelata.

Rossella Montemurro

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