sabato, 27 Aprile 2024

La divisione tra sciiti e sunniti spiegata dal prof. Incampo

In questi giorni di “guerra” in Medioriente sentiamo parlare di sunniti e sciiti. Vediamo di capirci qualcosa. Per prima cosa chiariamo che gli “Sciiti” sono i sostenitori di ‘Ali ibn Abi Talib, cugino del Profeta e marito di sua figlia Fatima e quindi della sua...

Le donne non sanno ottenere quello che vogliono, le donne sono sempre amorevoli, le donne sono deboli, le donne sono belle, le donne forti rimangono sole, le donne devono essere madri… Quante volte abbiamo ascoltato questi fastidiosi stereotipi? E, soprattutto, quante volte abbiamo ascoltato queste narrazioni standard riferite alle donne senza riuscire a ribattere punto su punto?

Basterebbe cambiare prospettiva, argomentare, venir fuori da simili trappole per rendersi conto che c’è tutta un’altra storia. In un libro davvero illuminante – appena tornato in libreria in edizione rinnovata – che ha raggiunto dieci milioni di donne in tutto il mondo, Le brave ragazze vanno in paradiso le cattive dappertutto. Liberati dall’ansia di accontentare tutti e trova la tua felicità (Libreria Pienogiorno, traduzione di Stella Boschetti), la psicoterapeuta e psicologa tedesca Ute Ehrhardt fornisce gli strumenti giusti per una decostruzione minuziosa della realtà.

Invitate, con una certa insistenza, fin da piccole a essere sempre disponibili, gentili e generose, le donne non si rendono conto di vivere in una subalternità a lungo andare deleteria: l’estrema disponibilità verso gli altri, ad esempio, va a discapito del proprio benessere e un atteggiamento sempre assertivo nasconde una serie di paure – l’ansia di non piacere, di non essere abbastanza, o di non essere come gli altri la vogliono; il timore di dire di no, per non scontentare il partner, i figli, gli amici, i colleghi, persino gli sconosciuti; la paura di non essere all’altezza, nonostante le mille attività che gestisce con successo in casa e sul lavoro testimonino esattamente il contrario. Insomma, per essere felici bisogna smetterla di fare le brave ragazze. Questo significa dire “no”, liberarsi dall’angoscia di scontentare gli altri anche se vuol dire mettere da parte i propri desideri, non avere problemi ad affermare le nostre opinioni.

Certo, non è un percorso facile perché tende a scardinare una serie di luoghi comuni che purtroppo ci appartengono. Però, con esempi pratici, uno stile semplice e diretto, alcuni esercizi da seguire e “casi” di studio, la Ehrhardt raggiunge se non altro l’obiettivo di aprirci gli occhi.

“Dire no in maniera consapevole è il primo passo necessario a uscire dal ruolo della brava ragazza. Questa capacità, perché di questo si tratta, permette di respingere anche una richiesta ragionevole senza sensi di colpa e senza rovinarsi l’umore per il resto della giornata. È necessario saper dire di no anche a una cara amica, altrimenti il cambiamento è soltanto superficiale.”

Con Le brave ragazze vanno in paradiso le cattive dappertutto, l’autrice, specializzata in comunicazione e miglioramento delle capacità personali, è stata al vertice delle classifiche in tutto il mondo, dall’Europa, agli USA, al Giappone.

Rossella Montemurro

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