sabato, 27 Luglio 2024

“(…) Allattai Filo per un anno, proprio come avevo fatto con Fernando, poi, final­mente, mi imposi: adesso corro, corro e non mi fermo più, lo lascio eruttare questo vulcano!

E così feci.

Ero libera e felice, mi sentivo la donna più potente al mondo, pa­drona delle mie energie, dei miei passi, dei miei progressi. Volavo, come d’estate intorno alla fattoria di nonna, tra i filari di pomodori e pannocchie, a Mottola, nella polvere rossa. Nutrire la mia passione, per anni soppressa, nascosta, sepolta, dare spazio a quello sport che era la mia vita, era tutto ciò che avevo sempre desiderato. Mentre le mie amiche correvano per smaltire una cena abbondante o un peccato di gola, io lo facevo per liberare la mia anima, per autodefi­nirmi, per me.”

Sono le parole della pluricampionessa Luisa Zecchino, atleta endurance che nella sua carriera ha indossato la maglia azzurra per ben sette volte, nel libro Nella polvere che sollevo: storia di una runner (Altrimedia Edizioni) presentato in prima nazionale ieri pomeriggio a Massafra. L’evento, in una sala gremita, ha aperto la Stramassafra 2.0 ed è stato organizzato dal Team Nuova Podistica Massafra – del quale fa parte la Zecchino – e Altrimedia Edizioni con il patrocinio del Comune di Massafra (Assessorato allo sport – Sport e Salute), Fidal, Pianeta Sport e Il Maggio dei Libri. Con l’Autrice sono intervenuti il sindaco di Massafra Fabrizio Quarto, l’assessore allo Sport Rosa Termite, l’assessore alla Cultura Domenico Lasigna e Gabriella Lanzillotta direttrice editoriale di Altrimedia Edizioni. Hanno partecipato anche Giacomo Leone (presidente Fidal Puglia) e Ottaviano Andriani (maratoneta olimpico e fiduciario tecnico Fidal Puglia). La presentazione è stata moderata dalla presidente del team Nuova Podistica Massafra Marianna Fiorillo.

Dopo gli incredibili successi della sua carriera sportiva, la Zecchino, per anni atleta della nazionale italiana di ultramaratona, viene investita da un pirata della strada. L’incidente, che quasi la strappa alla vita, la costringe ad affrontare un lungo e doloroso percorso di riabilitazione. Grazie alla sua tenacia e alla sua incrollabile determinazione, Luisa riesce a superare le difficoltà e riprendere l’attività agonistica, dimostrando che nulla può contro una donna e la sua passione per lo sport.

L’ammirevole percorso di vita di chi sa correre centinaia di chilometri senza mai fermarsi è racchiuso nel libro Nella polvere che sollevo. Dei risultati di rilievo della Zecchino, classe ’67, spiccano i record italiani nell’ultramaratona: il primo, ancora imbattuto, stabilito sulle 48 ore a Potenza nel 2014, percorrendo un’incredibile distanza di 314 km; il secondo conquistato in Ungheria durante una gara di 6 giorni, coprendo oltre 732 km.

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