venerdì, 19 Aprile 2024

“Un cliché: la donna più giovane. Pur sapendo che era sbagliato, Carrie si ritrovò a fare confronti tra sé ed Emma. Emma era più magra. Ovvio, Carrie aveva da poco avuto un bambino e dubitava che la propria figura sarebbe tornata quella di un tempo, un pensiero su cui non le piaceva soffermarsi. I capelli biondi di Emma erano più lucenti dei suoi, e ancora non mostravano fili grigi. Effettivamente, erano abbastanza simili,  pensò  con  amarezza. Emma era una versione più giovane di Carrie. Ma non era soltanto l’aspetto fisico; era la vivacità della ragazza, la sua energia inesauribile, i suoi occhi entusiasti, mai spenti dalla stanchezza. In qualche lontano recesso della memoria, Carrie ricordava di essere stata così anche lei. All’inizio della carriera, disposta a sgobbare e con un ottimismo che nulla poteva intaccare. L’immagine di com’era una volta le sfuggiva, e doveva continuamente riafferrarla, finché ciò non divenne troppo stancante. Vecchia. Si sentiva vecchia”.

Va oltre il semplice tradimento, La sostituta (Editrice Nord, traduzione di Emanuela Damiani), un thriller che conferma l’abilità narrativa di Michelle Frances. Emma è entrata nella vita di Carrie e Adrian come un fulmine: Carrie, produttrice televisiva al culmine della carriera, scopre di essere incinta. Lei e Adrian – attraente e brillante sceneggiatore che ha appena vinto un BAFTA – erano stati chiari: non avrebbero avuto figli. Un bambino, infatti, lo scopre Carrie a proprie spese, può solo essere un problema con tutti gli inconvenienti e i “fuori programma” che inevitabilmente causa. Dopo la nascita, Carrie è costretta quando Rory ha sole poche settimane a iscriverlo al nido e, nello stesso tempo, ad accettare che Emma, una 24enne intraprendente, diventi la sua sostituta.

La ragazza, con garbo, si rivela davvero brava, ha molte intuizioni che colpiscono sia Adrian sia la sua responsabile, Liz. Il passato e il curriculum di Emma, però, non sono così cristallini e Carrie, un po’ per gelosia un po’ per timore che venga “rimpiazzata” dalla nuova arrivata, inizia a insospettirsi – complici anche alcuni atteggiamenti. Scopre così che Emma è stata licenziata dal suo incarico precedente perché aveva raccolto in segreto informazioni su  Adrian.

Emma è testarda, tenace, vuole riscattarsi da un vissuto che l’ha vista rinchiusa a sette anni in un collegio perché i genitori volevano garantirle un futuro brillante. Ama scrivere, il suo sogno – a dispetto delle aspettative della madre e del padre – è quello di diventare una sceneggiatrice di serie di successo. Proprio come Adrian. Alla Emma piena di talento sul lavoro non corrisponde però quella schiva e depressa tra le mura domestiche, costretta a fare i conti con i pregiudizi dei genitori.

La Frances ha costruito, in un thriller denso di suspense e colpi di scena, personaggi pieni di sfumature, ognuno con determinate caratteristiche psicologiche: Adrian è opportunista, narcisista, manipolatore; Carrie, in apparenza fragile, al momento giusto sa uscire le unghie ed Emma, vittima di un clima anaffettivo in famiglia, ha qualche tratto border line.

L’epilogo, poi, sarà sorprendente: è come se alla trama parallela se ne affianchi un’altra, sottotraccia, svelata solo nelle ultime pagine.

Michelle Frances lavora da quindici anni come Development Executive per la BBC, dove si occupa sia di programmi originali sia di serie TV tratte da romanzi e opere teatrali. Si è affermata sulla scena internazionale col thriller psicologico La fidanzata

Rossella Montemurro

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