venerdì, 19 Aprile 2024

«Igor De Amicis guarda il Male negli occhi ogni giorno, e nel suo romanzo d’esordio ce ne restituisce l’oscura potenza. Un thriller che ha il sapore della verità e non fa sconti a nessuno.» 
Sono le parole di Sandrone Dazieri su “La settima lapide” (DeA Planeta) di Igor De Amicis, Commissario capo di Polizia penitenziaria che ha all”attivo alcuni fortunati romanzi per ragazzi pubblicati da Einaudi. 
“La settima lapide” è il suo primo thriller.
Un cimitero fuori Napoli, sette fosse scavate nel terreno. Per ciascuna, una lapide con nomi e cognomi incisi sulla pietra. Ma soltanto la prima tomba è “occupata”: dal corpo di un piccolo boss della camorra, con la gola tagliata di netto. Le altre sei sono vuote, un avvertimento. Di più, una promessa. Tra i destinatari della macabra messinscena ci sono mezze tacche e capiclan, narcotrafficanti e assassini, secondo una logica che la polizia non riesce a interpretare. L’ultimo nome è quello di Michele Vigilante, un uomo che è diventato leggenda facendosi rispettare prima in strada, con la lingua della violenza, e poi in carcere, con la lingua dell’onore. Si è fatto più di vent’anni dietro le sbarre e, proprio adesso che ha ottenuto la libertà anticipata e con il crimine vorrebbe aver chiuso, una condanna ben peggiore sembra aspettarlo fuori. Ma non è un caso se un tempo Michele era conosciuto con il soprannome di “Tiradritto”: non si è mai fermato davanti a niente e non lo farà neanche questa volta, nella terribile caccia all’uomo che è destinata a pareggiare molti conti.
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