venerdì, 26 Aprile 2024

Oggi vorrei parlarvi della Palestina al tempo di Gesù.

La Palestina non era una delle provincie più tranquille dell’Impero Romano.

Il territorio, fin dall’antichità, era stato percorso da eserciti, insanguinato da stragi.

Sul florido regno di Davide e Salomone e dei loro successori erano calate spesso come cavallette le truppe dei potenti sovrani dei Paesi vicini.

Dopo la conquista di Gerusalemme da parte delle legioni del generale romano Pompeo, nel 63 a.C. i sovrani del territorio erano diventati dei burattini nelle mani dei Romani.

La storia ci parla di un feroce avventuriero: Erode.

Aveva fatto di tutto per compiacere i Romani costruendo templi in onore di Augusto.

Contemporaneamente aveva tentato di attutire il tenace odio che i Giudei nutrivano nei suoi confronti accelerando la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme e facendolo abbellire.

La sua vita privata era costellata di omicidi e di infamie, ma la sua politica economica era stata benefica.

Infatti aveva creato un porto a Cesarea.

Per capirci stiamo parlando di Erode che, secondo l’evangelista Matteo, fece scannare tutti i bambini di Betlemme per riuscire ad eliminare il piccolo Gesù.

Erode aveva una paura terribile dei concorrenti, immaginate che durante la sua vita fece uccidere un numero incredibile di mogli, figli e parenti vari.

Una cosa che a me ha impressionato molto fu il fatto che per evitare che la sua morte fosse accolta con manifestazione di giubilo, ordinò che il giorno della sua fine fossero rinchiusi nell’ippodromo di Gerusalemme e uccisi.

Dopo la sua morte il regno tra i suoi figli superstiti.

La storia ci dice che uno dei figli, Archelao, che aveva ereditato i vizi del padre, ma non la sua abilità, cercò di sopprimere nel sangue una rivolta scoppiata a Gerusalemme, ma provocò una sollevazione ancora più vasta.

Infatti si mosse il governatore della Siria, certo Quintilio Varo.

Sempre la storia ci dice che le truppe di Varo risolsero la questione in un batter d’occhio: Archelao fu mandato in esilio in Galilea, i rivoltosi annientati e duemila giudei che li avevano appoggiati furono crocifissi davanti alle mura di Gerusalemme.

Immaginate che una lunghissima fila di crocifissi ricordava ai giudei che erano i Romani che comandavano.

Per questo motivo nel 6 d.C. la Giudea era passata sotto il diretto controllo del procuratore romano.

Per curiosità dovete sapere che il procuratore della Siria disponeva di tre legioni e che lo stesso risiedeva a Cesarea.

È indispensabile sapere che il sistema tributario fiscale era organizzato sul modello romano.

Ecco perché una parte delle imposte veniva riscosso dai pubblicani: si tratta di finanzieri che si raggruppavano in società per appaltare la riscossione delle tasse o l’assegnazione dei lavori.

Questi finanzieri avevano degli uffici che assumevano sul posto degli impiegati.

Per il fatto che collaboravano con le autorità straniere, erano malvisti e addirittura odiati.

I Romani lasciarono però nella Palestina un’ombra di potere locale: il Sinedrio.

Nicola Incampo

Responsabile della Conferenza Episcopale di Basilicata per l’IRC e per la pastorale scolastica

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