venerdì, 3 Maggio 2024

“Ecco che cos’è reale: Amber e io abbiamo trentun anni, siamo nati a quattro mesi di distanza a Thunder Bay, Ontario, ma attualmente viviamo a Vancouver, British Columbia. Lei lavora come receptionist al centro congressi giù in città e io lavoro come comparsa sui set cinematografici (una volta ho incontrato Jennifer Love Hewitt), ma per lo più generiamo i nostri introiti dalla vendita dell’erba ad alto contenuto di THC che coltiviamo nella nostra camera da letto”.

Sembrerebbe una coppia rodata ma ciò che Amber a Kevin non ha detto è di essersi iscritta alle selezioni di un nuovo reality, MarsNow, nel quale i due vincitori – un uomo e una donna – verranno spediti su Marte, per la prima missione umana sponsorizzata dal miliardario Geoff Task. Una prova alla volta, Amber si ritrova tra i ventiquattro concorrenti provenienti da tutto il mondo – e parecchio improbabili: un bell’israeliano, un’affabile canadese e un assortimento di scienziati nerd e aspiranti influencer – che competono per i due posti in palio. E adesso che lei potrebbe essere la prima donna ad andare su Marte, non può più nasconderlo a Kevin, come non può evitare di dirgli che non c’è possibilità di ritorno.

Comprensibile la reazione del ragazzo, deluso e confuso dopo averla ascoltata, entrambi seduti sul divano quasi fosse un giorno qualunque. Facendo mente locale, si rende conto di tante piccole stranezze di Amber che altro non erano se non propedeutiche al reality. Cercare la sponda del severo padre di Amber, poi, si rivela un buco nell’acqua: anche lui, contrariamente a ogni aspettativa, è entusiasta per la decisione della figlia.

Brillante e pieno di ritmo, La mia ragazza su Marte (Bollati Boringhieri, traduzione di Paola Del Zoppo) di Deborah Willis è una originale e divertente rivelazione. Prima e terza persona si alternano in un continuum di vicende pienamente calate nella contemporaneità: l’incipit ironico sfocia pagina dopo pagina in una riflessione malinconica sul nostro presente, sulla complessità delle relazioni umane e sul mondo climaticamente al collasso, aprendo però la porta alla possibilità di una rinascita interiore.

Amber e Kevin sono due persone a modo loro sopra le righe, in bilico tra reale e reality, con un flusso di coscienza – quello di Kevin – che, ci si rende conto, riguarda tutti noi. Molto bella, nel complesso, la voce letteraria della Willis: la sua satira pungente fa sì che leggere le circa 400 pagine del romanzo sia una passeggiata.

Deborah Willis è nata e cresciuta a Calgary, Alberta. È autrice di due raccolte di racconti, Vanishing and Other Stories (2009) – tra i migliori libri dell’anno per «The Globe and Mail» e finalista per il Governor General’s Award for Fiction – e Il buio e altre storie d’amore (2019), finalista per lo Scotiabank Giller Prize. I suoi racconti sono anche apparsi su «The Walrus», «Virginia Quarterly Review», «The Iowa Review», «Lucky Peach» e «Zoetrope». La mia ragazza su Marte, suo romanzo d’esordio e prima pubblicazione per Bollati Boringhieri, è stato finalista allo Scotiabank Giller Prize 2023 e al The Forest of Reading Evergreen Award.

Rossella Montemurro

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