Il prof. Incampo: “Se vogliamo ritrovare un modo di vivere meno disumano del nostro, in un’epoca in cui gli anziani vengono messi da parte dobbiamo tutti ritornare al Vangelo”

Ricordo che molti anni fa incontrai una persona, molto anziana, ma sicuramente molto viva e, come diremmo tutti, arzilla.

“Mio marito è morto più di dieci anni fa. Mio figlio ha lasciato la moglie e la figlia di circa vent’anni. Non so che fine abbiano fatto!

Mi hanno lasciato sola!”

Avete mai riflettuto che nella nostra società efficientissima, i vecchi sono messi in disparte, anzi chi non produce più è ignorato, lo si manda volentieri in un pensionato oppure sta a casa sua, ma naturalmente abbandonato.

È un modo d’agire disumano: non comprendiamo più che la presenza degli anziani in famiglia è educativa per giovani ed adulti.

Eppure l’anziano ha una grande importanza, dovrebbe vivere insieme ai figli, dovrebbe considerato, consultato, perché l’anziano trasmette la saggezza del passato.

Quando io ero piccolo ricordo che gli anziani vivevano in casa, nessuno si sognava di metterli in un pensionato.

Sapete quale è la differenza tra quei tempi lontani e oggi?

Prima l’educazione dei giovani avveniva in famiglia soprattutto i genitori e gli anziani. E poi a scuola. E poi in parrocchia.

Invece adesso l’educazione avviene soprattutto attraverso Facebook, una scuola spesso distratta e quegli incontri di giovani che sono per natura loro diseducativi, come ad esempio alcuni ritrovi.  

A volte ci lamentiamo dei giovani, ma è la nostra generazione che ha creato questo modo di vivere, dove c’è molto superfluo e manca l’essenziale, c’è molta tecnica e molto denaro, ma manca l’umanità.

Dobbiamo tutti ritornare al Vangelo, se vogliamo ritrovare un modo di vivere meno disumano del nostro.

Vorrei concludere questa riflessione con una nota che Cesare Pavese scrive ne “Il mestiere di vivere”:

“La massima sventura è la solitudine, tant’è vero che il supremo confronto, la religione, consiste nel trovare una compagnia che non inganna, Dio.

La preghiera è uno sfogo come un amico.

Tutto il problema della vita è dunque questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri”

Nicola Incampo

Responsabile dell’IRC e della Pastorale Scolastica della Conferenza Episcopale di Basilicata

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sabato Maggio 21, 2022

TuttoH24

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Rossella Montemurro

Giornalista professionista materana. Laureata in Scienze dell’educazione, si è perfezionata in Bioetica e Terapia familiare e relazionale. Ha lavorato per Il Quotidiano della Basilicata – occupandosi dei settori “Cronaca” e “Cultura” -, Il Mattino di Foggia, Il Mattino di Puglia e Basilicata, il Roma e con la testata giornalistica online “Il mio TG”. Ha collaborato con le emittenti televisive “Antenna Sud” e “Lucania Tv”. Attualmente dirige la testata giornalistica online www.tuttoh24.info e collabora con la casa editrice Altrimedia. Nel 2004 ha pubblicato per Ediesse Edizioni “I giorni di Scanzano”. Il volume, nel 2005, ha ricevuto la segnalazione della Giuria del Premio letterario Basilicata. Nel 2010 ha pubblicato per BMG Editrice “Carabinieri a Matera. Tradizione e modernità al servizio dei cittadini”. La pubblicazione è stata autorizzata dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Nel 2019 ha pubblicato per Altrimedia Edizioni “Calci e pugni sul tetto del mondo. Biagio Tralli, identikit di un campione” e nel 2021 "Ilmio tuffo nei sogni"

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