venerdì, 6 Dicembre 2024

Un giorno scrissi alla lavagna:

“Si può seguire Gesù con il cuore di Pietro o quello di Giuda”

“Si può seguire Gesù con il cuore di Tommaso o con quello di Giovanni”

Tutti mi guardavano … smarriti.

Incominciai dicendo alcune pagine del Vangelo evidenziano come molta gente andava dietro a Gesù.

È molto importante capire che cosa significa seguire Gesù.

Cosa significa seguire Gesù?

È San Luca a chiarire che cosa significa seguire Gesù: “se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre, moglie e figli, fratelli e sorelle e perfino la sua propria vita, non può essere mio discepolo”.

Sono parole dure e se volete incomprensibili.

Per capire bene quello che dice realmente Gesù dobbiamo dare il giusto valore al verbo “odiare”.

Ci aiuta San Matteo che si esprime così: “Chi ama madre o padre più di me, non è degno di me”.

Avete mai riflettuto come si fa a mettere Cristo prima del padre e della madre?

A mettere Cristo prima dei figli, prima si se stessi?

A mettere Cristo prima di tutto?

A pensarci bene dietro questi interrogativi si nasconde una sottile paura.

È la paura di Dio.

A pensarci bene questa paura non ha alcuna ragione di essere.

Infatti Gesù ci chiede di amare Dio più della madre e del padre, perché solo amando Dio è possibile amare veramente il padre e la madre.

In altre parole Gesù ci dice: “Voi spesso credete di volervi bene, invece negli altri cercate voi stessi”.

Quanto è facile illudersi di volere bene!

François Mauriac osservava: “L’amore è diventato una parola equivoca e fortemente inquinata”.

L’amore possessivo non è vero amore.

L’amore cedevole non è vero amore.

L’amore senza sacrificio non è vero amore.

Allora che cosa significa mettere Cristo al primo posto?

Metter Cristo al primo posto significa consegnarsi alla sua logica o meglio al suo stile e riconoscerlo come scopo della vita.

Dio al primo posto.

Ci fa paura?

Ma Dio è Amore Infinito: solo amando Dio si recupera l’amore del prossimo, di tutto il promesso.

Ecco perché Blaise Pascal scriveva con ragione: “La verità senza amore non è Dio e nessuno ha il dovere di inginocchiarsi davanti ad essa”

Nicola Incampo

Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica

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