lunedì, 29 Aprile 2024

Un giorno scrissi alla lavagna: “Saper progettare” e mi sedetti alla cattedra.

Notai che tutti gli alunni mi guardavano con curiosità per sapere cosa dovevano fare dare.

Ed io dopo un po’ di silenzio dissi: “vi racconto una storia”.

Ed iniziai: “Una sera, un vecchio tutto curvo camminava per un sentiero che portava in cima ad una montagna. Ad un certo punto incontrò un vicino di casa:

“Cenzino, dove vai a quest’ora?”

“Sto salendo sulla montagna” rispose il vecchietto

“Ma non vedi che è già tardi? Non ce la farai mai. Ritorna a casa e pensa ai tuoi reumatismi”

“Sono sicuro di farcela – rispose Cenzino – perché il mio cuore è lassù”.

Avete mai riflettuto che i momenti più belli della vita sono proprio quando ti fremi a pensare: “Cosa sarò domani?”, “Cosa diventerò?”.

Questo è il tempo dei progetti.

I progetti per il futuro non li dobbiamo andare a cercare chissà dove, perché sono già nel nostro cuore, infatti sono dentro di noi.

Aspettano solo che noi li scopriamo, li tiriamo fuori e che ci preoccupiamo di realizzarli.

Il vecchio Cenzino poteva sembrare un pazzo a voler salire la montagna.

Però lui era sicuro di farcela, perché il suo cuore era già arrivato alla meta, la strada rappresentava una dura fatica, ma lui era già arrivato.

Scoprire che abbiamo delle grandi aspirazioni, voler bene al nostro futuro è solo il primo passo, ma è uno dei passi più importanti.

Immaginate un ingegnare quando prepara un progetto di una nuova autovettura, mette in moto tutta la sua fantasia, il suo mondo affettivo.

Vuol bene al frutto della sua mente e vuole che sia il migliore che sia mai stato prodotto, perché, in un certo senso, è una sua creatura.

Quando la figura della nuova macchina gli appare chiara nella mente, rifinita nei minimi particolari, la definisce con un disegno, dove tutto è calcolato in funzione del modello.

Tiene presente le prestazioni che la macchina deve dare, ma anche e soprattutto i limiti dovuti al codice stradale e alle caratteristiche del intende usare.

È proprio quello che succede per i nostri progetti.

Infatti più i nostri ideali saranno alti, più il nostro progetto sarà completo e la nostra aspirazione alla libertà sarà realizzata.

Ricordate che si accontenta di poco sarà schiavo del suo poco.

Non si può rinunciare al proprio progetto di vita e vivere alla giornata.

Altrimenti saremmo come quell’esploratore che voleva attraversare un deserto e per non voler dipendere dalla bussola la buttò via.

La bussola glie era di peso e gli pareva un limite alla sua libertà di scelta, ma rappresentava la sua unica speranza di salvezza.

Nicola Incampo

Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica

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