giovedì, 2 Maggio 2024

Il Natale è la festa dell’incontro.

Dio incontra l’uomo facendosi uomo Lui stesso.

Pensate: era stato impossibile per l’uomo raggiungere Dio, allora Lui, per non rimanere un estraneo, o meglio uno sconosciuto, si rende visibile diventando uomo Lui stesso.

Dio e l’uomo nella stessa anagrafe.

Dio e uomo nello stesso condominio: il mondo, coinquilini.

Ecco perché Papa Francesco ha dichiarato che “Il Natale di Gesù, festa della fiducia e della speranza, che supera l’incertezza e il pessimismo.

E la ragione della nostra speranza è questa: Dio è con noi e Dio si fida di noi”.

Avete mai riflettuto che l’incontro di Dio con l’uomo è particolare, anzi unico, quasi quasi che Dio si sia mimetizzato e nascosto.

Ma se Dio è diventato uomo, certamente un uomo è diventato Dio.

Uno scambio tra la nostra povertà e la sua ricchezza.

San Paolo ci ricorda che Dio “da ricco che era, si è fatto povero perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” (Cfr. 2 Corinti 8,9).

Ecco perché il Natale è “la Buona Notizia”, l’unica veramente buona notizia.

Ecco perché i problemi, le sofferenze, le speranze, le attese hanno una risposta.

Questo significa che il giusto, l’onesto devono avere speranza.

Pensate quanto oggi c’è bisogno di speranza!

Guardate lo spettacolo del mondo: un mondo che spende cifre astronomiche per la guerra.

È un mondo flagellato dalla violenza, dalla disonestà, dalla droga.

Guardiamo lo spettacolo della famiglia: l’unità familiare è diventata fragilissima: l’aborto ha perso gravità morale e tutta la vita ha avuto un decadimento di valore: rifiuto dell’anziano e dell’ammalato, proposte aperte di eutanasia.

La verità è che il benessere ci ha resi cinici, sprezzanti, banali, nervosi …. e quindi infelici: il mondo è diventato freddo.

Non c’è sofferenza umana che Dio non abbia abbracciato e assunto in modo totale.

Dio è un “uomo di parte” si è schierato, ha fatto una scelta, si è messo dalla parte del più debole, periferica, nascosta, inutile.

Con il Natale Cristo ha detto che i beni di questo mondo non sono la soluzione del problema della vita umana: oggi dobbiamo dire che aveva fin troppo ragione!

Infatti quando le cose contano più delle persone è la fine della dignità dell’uomo.

Natale è anche un invito alla pace e un dono di pace.

Oggi si fanno tante trattative per la pace: ma gli uomini non riusciranno a far pace, se non si metteranno in ginocchio davanti a Dio.

Abbiamo tutti bisogno di capire il Natale.

Buon Natale.

Nicola Incampo
Responsabile della CEB per l’IRC e la Pastorale Scolastica

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