mercoledì, 24 Aprile 2024


Disfunzionale e megalomane: questi due aggettivi non potrebbero rendere meglio la famiglia Bonifazi descritta in Il mio paradiso è deserto, un romanzo di Teresa Ciabatti uscito per Rizzoli nel 2013 e appena ripubblicato da BUR. Una famiglia ricchissima, capace di distruggere il falso mito secondo il quale i soldi possono comprare tutto, anche la felicità. Chi è più tormentata di Marta, la figlia ventenne arrabbiata con se stessa e con il mondo che risponde in croce a tutti – genitori compresi –  e che sembra non avere limiti in nulla – neanche il coma di un ragazzo dopo un incidente stradale le apre gli occhi sul senso della vita?
Suo padre, Attilio Bonifazi, il re dell’immondizia, l’Ottavo re di Roma, “colui che se solo avesse voluto avrebbe fatto cascare il governo”, ha agganci ovunque e può tutto – anche concedersi una casa sull’Appia Antica immersa in cinque ettari di parco con resti archeologici.
Il fratello Pietro, una laurea a Oxford, un futuro luminoso davanti, “vinceva dove lei aveva fallito”.
E’ dai loro – differenti – punti di vista che si snoda la trama di questo romanzo sferzante che ha in sé le premesse e alcuni tratti in comune con La più amata (Mondadori), il testo della Ciabatti secondo classificato alla settantunesima edizione del Premio Strega.
Marta, nella sua irruenza che in realtà maschera una fragilità pazzesca, è molto simile a Teresa – l’io narrante dell’autofiction La più amata – così come simili sono i profili dei protagonisti, immersi in un mondo dorato ma incapaci di sfuggire ai propri incubi. Come Marta, dilaniata da problemi di peso e persa in una solitudine nella quale solo Lorenzo – un coetaneo dalle buone maniere ma di diversa estrazione sociale – è riuscito a trovare spazio. Lorenzo, una figura quasi angelica, sogno proibito di più di un componente della famiglia Bonifazi…
Ma è Marta che si vorrebbe abbracciare e consolare – nonostante sia viziata, indisponente, cinica, maleducata –  sostituendosi alla madre Luisa, fanatica delle diete e del bon ton.
Insuperabile, Teresa Ciabatti, una delle poche scrittrici in grado di tirar fuori i propri demoni senza pudore: e forse è per questo che il lettore, ogni volta, non può fare a meno di apprezzarla.
L’autricenata e cresciuta a Orbetello, vive a Roma. I suoi romanzi sono: Adelmo, torna da me (Einaudi Stile libero), I giorni felici (Mondadori), Tuttissanti (Il Saggiatore) e La più amata (Mondadori). Collabora con “Il Corriere della Sera” e con “la Lettura”.
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