venerdì, 19 Aprile 2024

Chissà cosa sarebbe accaduto se in quei primi giorni di maggio 2003, durante le finali del Premio Città di Recanati (l’attuale Musicultura), Povia non avesse scelto come secondo brano da presentare “I bambini fanno oh”.

Probabilmente la sua canzone, due anni dopo, avrebbe vinto Sanremo anziché essere squalificata: era già stata interpretata e non era più inedita per il palco dell’Ariston, come da regolamento. È un brano talmente bello, però, che Paolo Bonolis – quell’anno Sanremo lo presentava lui – glielo fece interpretare lo stesso, fuori gara, permettendogli così di intercettare il grande pubblico e diventare il vincitore morale del 2005.

Oggi si scopre, nel volume Mezzo secolo di ritornelli. Le canzoni più presenti nelle classifiche di vendita italiane (Arcana Edizioni) di Stefano Cilio, che nella graduatoria generale dei brani più venduti tra il 1959 e il 2019 al primo posto c’è proprio “I bambini fanno oh”.

Il brano raggiunse nella classifica FIMI la posizione numero 1 e fu singolo di maggior successo in Italia nel 2005, rimanendo per 48 settimane nella top 20. Attribuendo al singolo di Povia 695 punti, le stime del sito di classifiche italiancharts vogliono “I bambini fanno oh” come il singolo di maggior successo del nuovo millennio in Italia (dati che coprono gli anni tra il 2000 e il 2010).

Sette dischi di platino, colonna sonora per la campagna di solidarietà a favore dei bambini del Darfur Avamposto 55, presa in prestito anche da alcuni partiti politici durante le campagne elettorali, jingle che accompagna numerosissimi video, canzone oggetto di parodie… Un successo sorprendente, croce e delizia per un artista “bollato”, a torto, come cantante per bambini. Perché in realtà, nel testo, il riferimento ai bambini è quello della magia e della semplicità dell’infanzia che dovrebbero essere prese come esempio anche dagli adulti. Stupirsi delle piccole cose, riuscire a superare i conflitti, evitare di piangersi addosso, avere un po’ di quella sana follia che ci permette di amare: il senso, insomma, è racchiuso in questi concetti che hanno preso forma in una melodia molto orecchiabile, dolce, accattivante.

Una canzone senza tempo, svincolata da qualsiasi retropensiero o ideologia politica. È questo il segreto di un brano intramontabile, il più bello di sempre.

Rossella Montemurro

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