venerdì, 29 Marzo 2024

Dolce, premuroso, gentile, innamorato: è un Castro inedito quello descritto in Fidel in Love. Il grande amore segreto del Lìder Màximo (Castelvecchi) di Paola Sorge, un Fidel profondamente umano, perso nell’impetuosità di un’italianita che gli ha fatto perdere la testa. Lei è Anna Maria Traglia, fino a 19 anni figlia modello: una vita austera scandita da lunghe ore di studio, letture forsennate e nessun divertimento soprattutto per compiacere il padre, noto professore di letteratura latina alla Sapienza, e lo zio, il cardinale Luigi Aloysius Traglia, vicario di Roma.

Poi, la trasformazione: elettrizzata dalla vita spericolata aveva abbracciato la causa di Amnesty International andando in missione nei Paesi del Medio Oriente, dove si rischia la pelle.

Non solo, “aveva imparato a parlare in arabo per poter trattare a tu per tu con dittatori e capi di Stato in favore dei più deboli e degli emarginati. I rischi li affrontava spensieratamente, in maniera giocosa; le missioni erano pericolose ma così eccitanti! Aveva anche un certo gusto per la trasgressione, per le cose che secondo la mentalità borghese non andavano fatte. Il bello è che le faceva con coscienza tranquilla e disinvoltura invidiabile”.

È il 1975 quando Anna Maria, ventisettenne, sposata e con due figli, incontra Margarita, primo segretario dell’ambasciata di Cuba. Mentre lei vive ingabbiata in una routine che le sta stretta, Margarita è entusiasta della Revolución, del regime e di Fidel Castro.

Bastano pochi mesi e la ragazza si ritrova con Margarita all’Avana, dove viene presentata a Castro che, già ammaliato, la definisce “La Primavera del Botticelli”.

“Era guapa, guapissima con quell’abito chiaro che metteva in risalto i suoi occhi verdi color del mare e il nero dei capelli, le diceva guardandola con un’espressione che le penetrò l’anima”.

Il Líder Máximo non teme la presenza del marito né mette in conto un eventuale rifiuto. Fa di tutto per essere galante. Dopo quella sera inizia a cercarla, fa irruzione nei luoghi da lei frequentati, la corteggia in maniera educata ma serrata.

Anna Maria si sente per la prima volta viva, desiderata,  grazie a Fidel conosce Gabriel Garcia Marquez (“Fidel è un uomo di costumi austeri e di illusioni insaziabili. Ha un’educazione all’antica, modi delicati, ma anche una forza eccezionale: riesce sempre a trasformare ogni sconfitta in vittoria!”, sottolinea Gabo), il grande danzatore spagnolo Antonio Gades… Le si apre un mondo fatto sì di dubbi e timori (è pur sempre una donna sposata, appartiene a una famiglia cattolicissima e anticomunista) ma sono troppi i benefici per troncare una relazione tanto clandestina quanto pericolosa.

Per raggiungere Fidel a Cuba è costretta a inventare sempre più scuse: i viaggi per Amnesty International diventano ben presto una copertura per rimanere un po’ di tempo con il suo amante. Ma, nonostante le precauzioni, qualcosa trapela. Il marito si infuria e quando tenta di distruggere i regali donati da Castro, lei ha una reazione feroce. Quello per Fidel è un amore assolutizzante. È l’Amore con la A maiuscola. Un amore che si imporrà al destino, scioglierà i voti, andrà contro tutto e tutti: “Al diavolo il marito, la reputazione, i sensi di colpa. Per la prima volta era una donna innamorata, amata dall’uomo più straordinario del mondo”.

L’autrice è stata molto brava nel narrare con delicatezza e senza eccedere una relazione singolare che si intreccia con alcuni passaggi della storia internazionale recente. Accanto alla personalità vulcanica e passionale di Anna Maria c’è quella carismatica e magnetica di Fidel: sono una coppia granitica, innamorata, indifferente alle critiche. Una coppia disposta a sacrificare tanto pur di rimanere unita.
Paola Sorge è nata a Roma, laureata in Lettere alla Sapienza, scrive dal 1990 sulle pagine culturali della «Repubblica» e del «venerdì». È autrice di Kabarett (Elliot, 2013), Il Führer e la sua corte e Una repubblica tra due Reich (2017), di manuali sulla lingua italiana e di vari saggi su d’Annunzio, tra cui d’Annunzio. Vita d’un superuomo (Castelvecchi, 2013).

Rossella Montemurro

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