venerdì, 26 Aprile 2024

Sono davvero poche le scrittrici italiane che sono riuscite a fare dell’umorismo la propria cifra distintiva: su tutte, senza ombra di dubbio, c’è Chiara Moscardelli che, alla sua penna brillante intreccia anche trame intriganti, più impegnate rispetto al filone della chick lit, sempre ben assestate tra il serio e il faceto – in grado, insomma, di non scontentare nessuno.

Extravergine. Vergini si nasce o si diventa? (Solferino), prequel della serie TV con Lodovica Comello che ha appena debuttato su FoxLife, è l’ennesima conferma della vivacità della Moscardelli che ha reso Dafne Amoroso, la protagonista, una ragazza indimenticabile. Indimenticabile, sì, non certo per la sua avvenenza (non ha i numeri da top model e in più ha l’outfit da presbiteriana) o per il suo savoir faire (è piuttosto imbranata) ma per il suo “problema”: è ancora vergine alle soglie dei trent’anni. Sarà per una madre troppo ingombrante sul versante della sessualità, – Irene, estremamente disinibita, era un’icona sexy negli anni Ottanta – o per un padre che non ha mai conosciuto e del quale vorrebbe scoprire finalmente l’identità, fatto sta che  per reazione Dafne proprio non riesce a liberarsi del suo “fardello”.

Ginevra, la sua amica più stretta, glielo ripete in continuazione che deve prendere provvedimenti per “quel” problema ma lei, immersa nelle trame rosa del Regency, passa più tempo a sognare che a concretizzare…

Ed è proprio durante il viaggio per raggiungere l’Azerbaijan dove si svolgerà una settimana seminariale sul romanzo Regency che la vita di Dafne sembra arrivare a una svolta. In aeroporto si imbatte in un uomo misterioso che la trascina in una rocambolesca avventura: un inseguimento per sfuggire a due tipi loschi, un passaggio su un camion pieno di capre e una notte trascorsa in un fienile accanto all’affascinante, arrogante e irresistibile Mathias Gallo. Sullo sfondo, una pen drive con prove compromettenti, un rapimento e un traffico di droga: basterà tutto questo per aiutare Dafne? No che non basta, eppure serve per aprirle gli occhi, per iniziare a farla sospirare, per spingerla a inseguire un sogno: Gallo diventerà un pensiero costante, complice la promessa che le ha fatto. A Milano, assunta dalla rivista patinata Audrey, non fa che sperare in un nuovo incontro con il sedicente agente segreto. Del resto, parole di Mathias, “la vita è fatta di buone occasioni e di tempi giusti” – due cose che, diciamo la verità, un po’ latitano nella vita di Dafne.

Tra dialoghi brillanti e situazioni tragicomiche, l’autrice ha delineato un nuovo modello di donna del terzo millennio: originale, fuori dagli schemi, autentica.

Chiara Moscardelli, romana, vive a Milano. Il suo romanzo d’esordio Volevo essere una gatta morta è ormai un cult della commedia al femminile. Sono seguiti La vita non è un film (Einaudi 2013), Quando meno te lo aspetti (Giunti 2015), Volevo solo andare a letto presto (Giunti 2016), Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli (Giunti 2018). Nel 2019 è uscito per Einaudi Volevo essere una vedova.
Rossella Montemurro
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