domenica, 28 Aprile 2024

Nelle prime ore della mattinata odierna, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica-Direzione distrettuale antimafia di Potenza e condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lagonegro sono state eseguite 34 perquisizioni personali, domiciliari e veicolari. Si tratta dell’epilogo di una vasta indagine nel corso della quale sono state arrestate in flagranza di reato nel corso del tempo 103 persone e 84 deferite in stato di libertà per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.  Oltre 100 chili di sostanze stupefacenti di ogni qualità e genere, provenienti dalla Spagna e dall’Olanda, sottoposte a sequestro. Questo l’esito delle complesse e articolate indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Lagonegro e coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Potenza.

Sulla base delle indagini svolte, è emerso che per eludere i controlli i pusher acquistavano la droga tramite dedicati canali presenti sui social network “Instagram, Facebook e Telegram”, concretizzando il pagamento con criptovaluta Bitcoin, priva di ogni tracciabilità, e ricevendo la sostanza stupefacente direttamente in casa, consegnata da ignari impiegati dei principali vettori di corriere espresso. Le indagini hanno avuto inizio proprio a Lagonegro quando, in pieno lockdown, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia hanno effettuato un sequestro, a carico di un giovane lagonegrese, di circa un chilogrammo di hashish e marjuana contenuto all’interno di un plico postale proveniente dalla Spagna, regolarmente consegnato da un corriere autorizzato, ignaro del contenuto.

Proprio tale inusuale modalità di ricezione della sostanza stupefacente, mai riscontrata prima, ha messo in allarme gli inquirenti i quali, sono riusciti a risalire ai mittenti e alle modalità di approvvigionamento della droga provenienti dalla Spagna ed in particolare da Madrid e Barcellona e dall’Olanda, svelando la ramificata organizzazione che immetteva grandi quantità di stupefacente nell’intera penisola. Altrettanto meticolose, come emerso dalle investigazioni, erano le modalità di stoccaggio. Infatti non di rado, le sostanze stupefacenti venivano occultate all’interno di confezioni di genere alimentari, quali ad esempio biscotti, cereali e frutta secca, che venivano nuovamente sigillate, cosparse di essenze odorose per confondere il fiuto delle unità cinofile, e tenute in fresco grazie a confezioni di ghiaccio gel a lunga durata. Anche per il pagamento della droga è emersa un’innovazione. Infatti i venditori per celare la propria identità, richiedevano i pagamenti solo in criptovaluta “BITCOIN”, perciò non rintracciabili.
Sono 27 gli arresti e 23  le persone deferite in stato di libertà in Italia del Nord; 27 arresti e 24 persone deferite in stato di libertà in Italia centrale;  49 arresti e 38 persone deferite in stato di libertà in Italia del Sud e Isole. Circa centottanta riscontri che, in totale, hanno portato all’arresto di  103 persone e alla denuncia in stato di libertà di altre 83 per il reato di traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope.

Altrettanto corposa la quantità di sostanza stupefacente contenuta all’interno dei plichi di spedizione provenienti dalla Spagna e dall’Olanda, e destinata al mercato Italiano, quantificata in: 60 chili circa di marijuana; 50 chili circa di sostanza hashish; 800 grammi circa di eroina; 800 grammi di cocaina; 200 grammi di ecstasy; 100 grammi circa di metanfetamina; 100 grammi chetamina. Per un totale complessivo di oltre 100 chili di sostanze stupefacenti.

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