venerdì, 19 Aprile 2024

“Finché ci sarà una lingua, bisognerà sforzarsi di raccontare ogni storia possibile, comprese quelle impossibili”.

Un uomo senza nome, affetto da scomodissime paralisi temporanee, conduce una singolare esistenza al fianco di Sofia, essere dall’aspetto mutevole, in una società che obbliga tutti a uscire in strada e incontrarsi; un villaggio turistico che ospita una sola persona alla volta fa da scenario all’incontro tra Gambino, apparso in una frase, e Filomena, donna-luogo dal bicchiere mai vuoto; una voce accademica illustra metodologie e strumenti per effettuare tagli cesarei su alture di vario genere, avvalendosi di una terminologia a un tempo chirurgica, orografica, cantieristica, inquietante, contadina, astronomica.

In Deriva (pièdimosca edizioni, https://www.piedimoscaedizioni.com/catalogo/collane/ossa/deriva/) di Carlo Sperduti ci sono tre realtà – o tre finzioni – che si ignorano l’un l’altra, impegnate tuttavia in un fitto dialogo, tra dislocazioni incessanti che finiranno per sottrarre ogni terreno sotto ogni piede, assumendo la forma di un indovinello senza soluzione, di «un meccanismo a orologeria in un mondo che non ha inventato il tempo».

Carlo Sperduti è nato a Roma nel 1984 e vive a Perugia, dove fa il libraio. È autore di racconti, microfinzioni e romanzi per numerose case editrici e riviste indipendenti. Con pièdimosca edizioni ha già pubblicato il romanzo Le cose inutili e due racconti sulla rivista settepagine; ha inoltre curato l’antologia Quaranta cose inesistenti, interamente scritta da autrici e autori di otto e nove anni.

Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap