mercoledì, 24 Aprile 2024

Il presidente Bardi: “Ha vinto la politica delle cose concrete”

“È stata premiata la politica delle cose concrete. I cittadini sono stanchi di ascoltare parole, vogliono vedere i fatti, e quando li vedono premiano. La condivisione di programmi con il campo allargato può dare nuovi risultati, realizzando le iniziative e i processi...

 “Fino a quel momento Stephen si era sentito appagato, o almeno immaginava di esserlo; ma bastò un attimo e il riflettore gli mostrò che non era affatto così. Non era neppure insoddisfatto, pensò; semplicemente, non era. (…)”.

È questa la sensazione che pervade Stephen, un bancario insoddisfatto, un uomo marginale quando incontra, in un viaggio in mare intorno al mondo, Elinor Lee, la segretaria di un uomo d’affari. Lui soffre per non aver partecipato alla Grande Guerra a causa di una brutta asma, lei ha lavorato per il Governo durante il conflitto, indipendente, moderna, assetata di affermazione. Stephen ha venduto il suo piccolo patrimonio per cercare di superare l’esclusione dall’esercito, ha comprato nuovi abiti e nuove scarpe, provando a inventarsi una vita più virile e meno fragile. Lei ha potuto solo rimanere nelle retrovie, alle donne non è permesso l’eroismo (“noi donne sappiamo di essere circondate da pericoli, pericoli creati dagli uomini e pericoli creati da noi stesse, e il senso del pericolo eccita e stimola; ha stimolato l’uomo in battaglia, mi dicono, be’, stimola le donne al lavoro”).

Il presente, il passato e il futuro di Stephen Winter ed Elinor Lee, il crollo degli stereotipi e delle etichette sociali, la scoperta di sé alla luce del tramonto dell’Ottocento, con il sangue della Prima guerra moderna ancora da lavare, un sangue che Stephen e Elinor possono invidiare perché non l’hanno mai avuto sulle mani.

Stephen ed Elinor sono i protagonisti di Al mondo (Fandango, traduzione di Claudio Marrucci) di Radclyffe Hall, un romanzo inedito, incompiuto, con il quale Fandango prosegue la pubblicazione dell’opera della Hall e che anticipa due prototipi dell’universo narrativo della scrittrice inglese: due personaggi queer, strani, due esclusi, specchi di Stephen Gordon del “Pozzo della solitudine” e della sua impossibilità di andare in guerra.

Radclyffe Hall nasce in una famiglia benestante. All’età di 21 anni eredita la fortuna paterna e inizia a viaggiare. Pubblica a sue spese il suo primo volume di poesie Twixt Earth and Stars (1906). Nel 1908 inizia a convivere con Mabel Veronica Label (Ladye), che incoraggia la sua vena artistica e pubblica il suo secondo volume, A Sheaf of Verses, in cui inaugura la tematica lesbica. Da giovanissima infatti aveva abbandonato il nome di battesimo Marguerite facendosi chiamare e firmando i suoi libri con il nome John. Nel 1915, alla morte di Label, inizia una relazione con la scultrice Una Vincenzo Troubridge (1887- 1963), che sarà la sua compagna per 28 anni, fino alla sua morte. Insieme alla Troubridge fece diversi viaggi in Italia, e in particolare a Firenze, dove si stabilì nel 1937. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale le due donne rientrarono però in Inghilterra, dove Radclyffe Hall si spense nel 1943. Protagonista della vita culturale europea e della cultura lesbica, spesso ritratta in abiti maschili, l’autrice è conosciuta soprattutto per un romanzo che suscitò grande scandalo nell’Inghilterra ancora scossa dal processo a Oscar Wilde, Il pozzo della solitudine (1928). L’opera fu processata e bandita nel Regno Unito fino a non molti anni fa. Fandango Libri ha già pubblicato La Sesta Beatitudine (2016) e La vita del sabato (2017).

Rossella Montemurro
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