venerdì, 3 Maggio 2024

Sant’Agostino avrebbe sintetizzato l’opera della professoressa Giorgia Brambilla con l’espressione: “… laddove c’è l’amore c’è anche l’occhio …”

Volendo rappresentare quest’opera con un’immagine, io userei un triangolo, perché il testo, Come olio di nardo. Il valore della famiglia nel mondo contemporaneo, viene fotografato bene come il sacramento del matrimonio che è l’unione tra marito e moglie e Cristo, garante di quella.

Dal testo si evince che Dio, che è amore, mette in condizione l’uomo di essere immagine e somiglianza Sua.

L’uomo creato dall’Amore ed orientato ad Esso, conosce il mondo, l’uomo e Dio nella misura in cui egli stesso diventa amore.

Come olio di nardo ci dimostra con una lucidità infinita che chi vuole conoscere Dio, Verità̀ e Amore, deve necessariamente immergersi nella contemplazione dell’amore in cui avvengono il matrimonio e la famiglia, la comunità degli uomini e la Chiesa.

L’amore in cui nascono il matrimonio e la famiglia, la comunità degli uomini e la Chiesa si concretizza nel mondo, ma inizia al di là di esso.

Non capiremo mai il mistero dell’amore, ma, vivendo alla sua luce, capiremo tutto il resto. Apprende la verità̀ dell’universo e della storia dell’umanità̀ colui che, ritornando costantemente al Principio, rinasce spiritualmente.

Se il matrimonio e la famiglia, la nazione e la Chiesa nascono nell’amore, non c’è da meravigliarsi che il mondo non li comprenda, e a volte, come oggi, li odi e faccia di tutto per distruggerli. L’amore come un fulmine e il suo lampo rompono l’oscurità̀, lasciando agli uomini di intravedere la verità̀ cui appartengono.

Il testo aiuta a porre la domanda sul mistero della verità che è l’amore, e che l’uomo deve dare la risposta diventando amore.

Infatti alla domanda sulla Verità risponde solo la Verità che è l’Amore.

E’ bello come l’autrice evidenzia come le risposte sono sproporzionate rispetto alla domanda, cioè alla Verità.

Nel dialogo, fatto con un’altra persona nel silenzio, avviene la verità.

Questo significa che se le risposte non contengono la Parola, inevitabilmente si trasformeranno in ideologie che contraddicono l’amore, cioè la libertà.

Vorrei concludere questa modestissima recensione con le parole che Stanislaw Grygiel scrive nella sua presentazione all’opera di Brambilla: “L’amore come un fulmine e il suo lampo rompono l’oscurità, lasciando gli uomini di intravedere la verità cui appartengono.

Al mondo non piacciono i fulmini e i lampi, poiché non li può dominare.”

Mi associo all’augurio del Grygiel: “Che il libro che il lettore tiene tra le mani sia un eco di questo fulmine e un riflesso del suo lampo”.

Nicola Incampo

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