sabato, 27 Luglio 2024

Un’affannosa ricerca spirituale, scrupolosa e confusa insieme, fatta di un mucchio di libri (di filosofia, sociologia, religione…) ed esperienze singolari che spaziano dai rave party alle sette spesso camuffate da comunità. Come singolare, davvero, è la protagonista di La verità su tutto (Mondadori), il nuovo romanzo di Vanni Santoni: Cleopatra Mancini, una ragazza che nel Terzo Millennio, decide di avvicinarsi alla dimensione della spiritualità. Per chi le sta accanto il suo comportamento risulta insensato. Per lei, invece, un senso lo ha, eccome, e prende spunto da un grande senso di colpa. Lo spartiacque è stato un video amatoriale trovato per caso online in cui Cleo è certa di riconoscere una sua ex, Emma. Lei l’aveva tradita e lasciata: non è che è per colpa sua che ha girato quello squallido video porno?

Come un fiume in piena, riaffiorano tanti altri episodi del passato in cui Cleo crede di aver fatto del male. Un episodio di bullismo quand’era bambina, uno scherzo con conseguenze serie da adolescente, un concorso truccato all’università… Una sfilza di vicende che per Cleo – una relazione appagante, una carriera ben avviata, una bella casa – sono un fulmine a ciel sereno. Il senso di colpa è troppo grande, insopportabile. Per redimersi, la ragazza, da infiltrata, si approccia agli Hare Krishna, ai Folletti, agli Smeragdini ai frati di Zeitzé per poi approdare a una piccola comunità sugli Appennini popolata da bizzarri personaggi.

Cleo diventa Shakti Devi e fonda a sua volta una comunità spirituale e visionaria, destinata a diventare sempre più grande e potente e ad assumere contorni simili a quelli di una setta.

In bilico tra l’essere diventata un Siddharta contemporaneo o una ciarlatana, l’unica certezza è la perplessità di chi la conosce da sempre (la fidanzata, il padre, gli amici…), convinto che sia andata del tutto fuori di testa. Altrimenti, chi lascerebbe una vita più o meno agiata e tranquilla per abbracciare una quotidianità da eremita, fatta sì di tanta spiritualità e introspezione ma anche di stenti?

Lo stile di Vanni Santoni è sferzante, vivace, brillante: la “sua” Cleo è un personaggio irresistibile, narrato con una buona dose di ironia.

Vanni Santoni (1978) ha pubblicato, tra gli altri, i romanzi Gli interessi in comune (Feltrinelli, 2008; Laterza, 2019), Se fossi fuoco, arderei Firenze (Laterza, 2011), Muro di casse (Laterza, 2015), La stanza profonda (Laterza, 2017, candidato al Premio Strega) e il saggio La scrittura non si insegna (minimum fax, 2020). Per Mondadori è autore del ciclo di Terra ignota (2013-2017) e dei Fratelli Michelangelo (2019). Scrive sul “Corriere della Sera”.

Rossella Montemurro

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