Domani, 4 maggio, l’Agesci/Associazione guide e scout cattolici italiani celebra i 50 anni. In tale occasione il gruppo di scout materani che appartenne al Reparto Sagittario Agesci di Rione Piccianello di Matera, operativo dal 1972 al 1985, terrà una reunion al Parco...
Avviati in Basilicata i test sierologici su base volontaria per il rientro a scuola in sicurezza del personale docente ed il personale ATA delle scuole pubbliche e private
I medici di famiglia della FIMMG hanno aderito in larga misura e con alto senso di responsabilità al progetto promosso dal Ministero della Salute per testare il personale scolastico prima dell’avvio delle attività didattiche.
Grazie alla pronta consegna dei kit diagnostici e degli indispensabili dispositivi di sicurezza (camici, guanti e mascherine) da parte delle Aziende sanitarie di Potenza e Matera per il tramite della Croce Rossa Italiana , della VIM e delle farmacie aderenti a Federfarma, i prelievi presso gli studi dei medici di famiglia sono iniziati il giorno 24 agosto e si concluderanno il 7 settembre, come da calendario ministeriale. Per sottoporsi al test, che ricordiamo è su base volontaria, gli interessati devono contattare telefonicamente il medico curante che, ove aderisca al progetto, fisserà loro un appuntamento in studio in una fascia protetta e con adeguato distanziamento temporale. L’esame richiede il prelievo di una goccia di sangue dal dito e fornisce il risultato in 10-15 minuti, non è necessario il digiuno o altra preparazione particolare.
Il test permette di rilevare la presenza nel sangue di anticorpi specifici contro il coronavirus che attestano l’avvenuto “contatto con il virus”: gli anticorpi di tipo IgM sono i primi a comparire (al 7-10 giorno dal contagio) ma persistono per un breve periodo e, se presenti, suggeriscono una infezione relativamente recente o ancora in atto; dal 15 giorno dal contagio in poi compaiono nel sangue gli anticorpi di tipo IgG che possono persistere per settimane, mesi fino ad un massimo di 2 anni e possono essere indicativi di raggiunta immunità.
Se il test rivelasse la presenza di uno o di entrambi gli anticorpi il paziente sarà sottoposto entro 24 ore a tampone nasofaringeo per escludere la presenza di una infezione in atto e dovrà rimanere in isolamento fino all’esito dell’esame.
In caso di positività confermata al tampone non sarà necessario per il medico chiudere il proprio studio a patto che abbia adottato tutte le misure di contenimento previste.
La probabilità di riscontrare un test sierologico positivo nella popolazione della nostra regione è appena dello 0,4%, secondo quanto emerso dall’indagine epidemiologica nazionale da poco conclusa.