mercoledì, 13 Novembre 2024

Acque del Basento: “Parametri tutti nella norma”

La qualità delle acque del Basento non si discosta da quelle di qualsiasi altro invaso o sorgente prima dell’iter di potabilizzazione. In estrema sintesi è questa la conclusione a cui approda l’Arpab nella lettura dei dati del campionamento presentati oggi nel corso...

Si apre domani, 10 agosto, a Ferrandina, nel complesso di Santa Chiara, alle ore 19.30, nell’ambito del Majatica Jazz Festival, il primo ciclo di incontri per presentare il libro “Taccuino di viaggio tra i parchi lucani” di Raffaele Pentasuglia, un progetto editoriale curato da Il Sicomoro, prodotto da Apt Basilicata e sostenuto nell’ambito del programma “Ambiente Basilicata” del dipartimento all’Ambiente della Regione Basilicata.

Si tratta di un volume composto da testi e disegni ad acquerello realizzati dall’artista artigiano Raffaele Pentasuglia con i quali racconta la sua esperienza diretta nelle cinque aree protette della Basilicata: il Parco nazionale del Pollino, il Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, il Parco regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti; Lucane, il Parco archeologico storico naturale delle Chiese Rupestri del Materano e il Parco naturale regionale del Vulture.

Per circa quaranta giorni li ha attraversati percorrendo più di 500 km, usando mezzi vari e di fortuna. Ha seguito decine di sentieri, ha partecipato ad un pellegrinaggio religioso per il santuario della Madonna di Viggiano percorrendo i settanta chilometri con il supporto di tre asine, ha seguito su una splendida cavalla murgese la partenza della transumanza dal Parco delle Chiese rupestri del materano, con il defender delle guide del parco ha raggiunto i margini dei piani del Pollino per cercare l’essere vivente più antico d’Europa, ha utilizzato i pullman di linea degli studenti che attraversano i calanchi, ha preso passaggi sui mezzi più strani, ha risalito i torrenti immerso in una tuta di gomma, ha nuotato in vasche d’acqua gelata ma di color smeraldo, ha camminato su ponti tibetani vertiginosi, ha trascorso la notte in compagnia di un topo di campagna in un bivacco isolato sotto una vetta e ha avuto una piacevole conversazione con una signora che chiamava per nome i cervi.

Il lavoro è un diario di questo viaggio, una raccolta di mappe illustrate che celebrano la bellezza del territorio nella convinzione che il filtro di un lavoro autoriale possa stimolare la curiosità molto più di immagini olografiche e omologate.

Dopo l’incontro di Ferrandina, il libro verrà presentato a Pisticci l’11 agosto, alle 19.30, nell’ambito del Lucania Film Festival, e il 30 agosto a Castelsaraceno, alle 18.30. Alle tre presentazioni interverranno: Antonio Nicoletti, direttore generale di Apt Basilicata, Fabio Vito Lacertosa, critico e curatore d’arte, Raffaele Pentasuglia e l’assessore regionale all’Ambiente, Cosimo Latronico. Alle tre serate parteciperà il chitarrista e compositore Federico Ferrandina.

“Il viaggio di Raffaele Pentasuglia nei parchi della Basilicata – afferma Antonio Nicoletti, direttore generale di Apt Basilicata – è tante cose. È un racconto d’avventura: con la curiosità di un bambino e le fisique du role di un uomo dei boschi, si lancia alla ricerca di ragni letali, condivide il rifugio notturno con un roditore, ci rende partecipi delle sue paure e delle sue emozioni. È un’inedita guida per escursionisti: tra l’attraversamento di guadi e ponti tibetani, lungo crinali a dorso di mulo o di cavallo, l’autore tratteggia dei percorsi tutti da scoprire.  È un piccolo trattato sulla ricchissima biodiversità presente nelle aree protette della Basilicata, con qualche obbligata escursione nel patrimonio archeologico, storico e artistico che prende le forme ora di un sito preistorico, ora di una chiesa rupestre, ora di un castello, ora di un’opera d’arte contemporanea.  E’ anche un documento sull’ecologia umana: quella che emerge, nella sua autentica verità, da un rapporto ancestrale e inscindibile tra popolazioni lucane e natura, e che si rinnova attraverso i secoli. Infine, forse prima di ogni altra cosa, proprio per la bellezza dei tanti disegni, questo libro è una vera e propria opera d’arte”.

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