Dal 5 al 10 maggio 2025, Materahub dà il via alla Settimana dell’Europa, una rassegna di appuntamenti culturali e formativi pensata per onorare i valori fondanti dell’Unione Europea. Cuore simbolico dell’iniziativa sarà la Giornata dell’Europa del 9 maggio, che...
“(…) Dal fatto che una persona faccia sesso con un robot, non è possibile trarre conclusioni necessariamente negative sulla sua personalità e sulle sue inclinazioni. Le ragioni che possono spingere una persona a comprare un robot possono essere tante. Una persona, ad esempio, può acquistare un robot del sesso per avere un giocattolo con cui divertirsi con il proprio partner e ravvivare un rapporto un po’ stanco. Altre, invece, preferirebbero fare sesso con un umano ma non hanno un partner: potrebbero avere rapporti a pagamento, ma forse ricorrono a un sex robot perché ritengono che dietro la prostituzione si celi lo sfruttamento o pensano ci siano meno rischi di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. I robot del sesso, poi, possono essere utilizzati anche da coloro che ricercano giocattoli sessuali più interattivi e tecnologici. Nessuno di questi comportamenti presenta aspetti moralmente discutibili o indica tratti della personalità che meritano di essere guardati con sospetto: possono non piacerci ma questa è un’altra questione”.
Benvenuti nel mondo schietto, diretto e pieno di sorprese – e di inevitabili dilemmi morali – di Sex Robot. L’amore al tempo delle macchine (Fandango) descritto da Maurizio Balistreri, un inconsueto saggio che accompagna il lettore in un universo solo in apparenza lontano. I robot del sesso, infatti, sono già realtà anche se si tratta, al momento, di prototipi grezzi e poco sofisticati. Non manca molto però per rendere la tecnologia in grado di produrre copie sempre più simili all’uomo, capaci di interagire con noi rispondendo a specifici stimoli vocali, visivi e tattili. Un robot sostituto di un uomo o di una donna, che riconoscerà chi ha di fronte e sarà sufficientemente empatico e accogliente.
Benvenuti nel mondo schietto, diretto e pieno di sorprese – e di inevitabili dilemmi morali – di Sex Robot. L’amore al tempo delle macchine (Fandango) descritto da Maurizio Balistreri, un inconsueto saggio che accompagna il lettore in un universo solo in apparenza lontano. I robot del sesso, infatti, sono già realtà anche se si tratta, al momento, di prototipi grezzi e poco sofisticati. Non manca molto però per rendere la tecnologia in grado di produrre copie sempre più simili all’uomo, capaci di interagire con noi rispondendo a specifici stimoli vocali, visivi e tattili. Un robot sostituto di un uomo o di una donna, che riconoscerà chi ha di fronte e sarà sufficientemente empatico e accogliente.
A questo punto, però, un dubbio è lecito: dove sarà l’amore, quello con la A maiuscola, se il nostro partner sarà una macchina? Il sesso a pagamento e la pornografia che fine faranno? E un fenomeno odioso ma in continua crescita, la violenza sessuale, con i sex robot subirà un incremento o sarà la volta buona affinché questo reato inizi ad attenuarsi?
Quella di Balistreri, ricercatore di Filosofia morale presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, è un’analisi accurata che affronta l’argomento con competenza, senza remore o tabù squarciando un velo su una realtà “virtuale” che è più vicina a noi di quanto potremmo immaginare. Il libro prende in esame gli studi più recenti sui videogiochi violenti e sulla pornografia, mettendo in discussione la convinzione diffusa che praticare giochi violenti o assistere a rappresentazioni violente corrompa le persone e le renda violente. Secondo l’autore, i sex robot non soltanto potrebbero essere uno strumento importante per esprimere ed esplorare le nostre fantasie sessuali più proibite, ma potrebbero anche essere usati per il trattamento dei sex offender e pedofili. In appendice, Georgia Zara approfondisce la questione con un saggio dal titolo “La psicologia dei sexbot nel trattamento dei sex offender”.
Quella di Balistreri, ricercatore di Filosofia morale presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, è un’analisi accurata che affronta l’argomento con competenza, senza remore o tabù squarciando un velo su una realtà “virtuale” che è più vicina a noi di quanto potremmo immaginare. Il libro prende in esame gli studi più recenti sui videogiochi violenti e sulla pornografia, mettendo in discussione la convinzione diffusa che praticare giochi violenti o assistere a rappresentazioni violente corrompa le persone e le renda violente. Secondo l’autore, i sex robot non soltanto potrebbero essere uno strumento importante per esprimere ed esplorare le nostre fantasie sessuali più proibite, ma potrebbero anche essere usati per il trattamento dei sex offender e pedofili. In appendice, Georgia Zara approfondisce la questione con un saggio dal titolo “La psicologia dei sexbot nel trattamento dei sex offender”.
Un libro che mette in discussione i nostri pregiudizi nel confronti dei sex robot e che con chiarezza e semplicità ci aiuta a ragionare e a riflettere su un futuro che è già presente, nella consapevolezza che i robot cambieranno il mondo e la nostra vita.
Balistreri è stato Presidente del Comitato di Bioetica del Policlinico militare del Celio dal 2005 al 2013 ed è attualmente responsabile della segreteria scientifica del Comitato di Bioetica d’Ateneo. È autore di più numerosi articoli, saggi e contributi a volume sui temi di etica e di bioetica, e ha scritto Etica e clonazione umana (Guerini & Associati, 2004), Organismi geneticamente modificati(2006), Etica e romanzi (2010), Superumani (2011), La clonazione umana prima di Dolly (2015) e Il futuro della riproduzione umana (2016). È autore con Arianna Ferrari di La ricerca sugli embrioni in Europa e nel mondo (Zadig 2004), ed ha curato con Maurizio Benato e Maurizio Mori, Etica medica nella vita militare (Value 2014).
Rossella Montemurro
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