giovedì, 24 Ottobre 2024

Crisi idrica, il presidente Bardi nominato commissario

Il presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito Bardi, è stato nominato Commissario straordinario per la gestione della crisi idrica e del piano degli interventi. La nomina governativa è giunta oggi pomeriggio dopo la deliberazione, da parte del Consiglio...

Conto alla rovescia a Fanano per il XX Simposio internazionale – scultura, land art, performances e mosaico. L’evento, che inizierà domenica 16 giugno e si concluderà il 7 luglio, ritorna con una veste completamente rinnovata: da questa edizione, infatti, la tradizionale azione dal vivo degli scultori si mette in dialogo anche con altre arti, in particolare con la Land art, con l’arte performativa e con quella musiva. 

Nell’ambito del Simposio sarà infatti realizzata una residenza da parte dell’artista Michele Ciacciofera finalizzata alla realizzazione di un’opera di Land Art, frutto della interazione con le comunità locali, il pubblico del Living Lab e i giovani artisti in residenza. L’opera sarà ispirata alla storia ed al paesaggio naturale e antropico di Fanano, in piena adesione alle tematiche del Living Lab di Fanano. Essa sarà destinata anche a stimolare una consapevolezza dell’impatto dell’uomo e delle sue attività sulla natura, per stimolare azioni e stili di vita capaci di arginare, invertire e riconfigurare in modo positivo le tendenze regressive con cui la natura è stata gestita. 

Entra inoltre in scena anche l’arte della performance, la quale identifica una complessità di pratiche artistiche provenienti da vari contesti, ove il corpo vivo del performer diviene il medium artistico e la consistenza dell’opera si dispiega, unendo la materialità dello spazio con l’immaterialità della distensione temporale. 

Verrà infine sperimentata un’azione di co-progettazione artistica con le comunità del territorio e con il pubblico partecipante al Simposio basata sull’arte musiva, ove un mosaicista guiderà la realizzazione in esterno di un grande mosaico con tessere di materiali locali che sappiano raccogliere e condensare il movimento di consapevolizzazione che il Living Lab intende nel suo complesso attivare. 

Protagonista indiscussa rimarrà l’arte degli scalpellini, di origini antichissime nel territorio di Fanano. Le prime pietre lavorate datate con certezza risalgono infatti al periodo romano, e ancestrale è la figura della Marcolfa, volto di pietra che veniva posto nel punto in cui si era cominciata la costruzione di un’abitazione o di una stalla, o sulle porte o sugli architravi per scacciare gli spiriti maligni.

Durante i secoli del Medioevo l’arte degli scalpellini (generalmente artifex) conobbe una grande diffusione tanto che oggi, dai capitelli del Duomo di San Silvestro alle innumerevoli Maestà scolpite sparse sul territorio, dalle decorazioni dei palazzi dei nobili rinascimentali alle marcolfe sugli edifici rustici, tutto a Fanano parla di pietra.

Da sottolineare, grazie all’artista materano Franco Di Pede, il legame artistico che ormai da oltre un decennio unisce Matera, lo Studio Arti Visive, la città di Fanano e l’Associazione USSP: una comunione artistica tra le due comunità che si identificano nelle rispettive pietre, ormai tra le più famose di Italia – la calcarenite di Matera (comunemente detta “tufo”) e la pietra arenaria di Fanano, una roccia sedimentaria costituita da sabbia cementata.

Foto in copertina Roberto Leoni

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