martedì, 7 Maggio 2024

La Procura Europea e la Guardia di Finanza accertano una frode fiscale nel commercio di olii lubrificanti provenienti da Paesi dell’Unione Europea. In corso l’esecuzione di misure cautelari personali nei confronti di 14 persone e il sequestro preventivo per oltre 15 milioni di euro

I militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Matera e Torino stanno dando esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Torino, su richiesta del locale ufficio della...

Sono quantificabili in oltre quattrocentomila i prodotti potenzialmente pericolosi sequestrati dalle Fiamme Gialle materane durante un controllo finalizzato al contrasto della commercializzazione di merce non sicura per il consumatore. 
Il costante monitoraggio economico del territorio svolto dai militari della Compagnia di Matera ha infatti consentito di individuare, presso un’attività commerciale sita in città, migliaia di prodotti messi in vendita privi dei requisiti minimali per la tutela del consumatore finale ed, in molti casi, sprovvisti delle indicazioni e/o precauzioni d’uso in lingua italiana. Senza contare che gran parte della merce sequestrata era priva della marcatura “CE”, marchio quest’ultimo che assicura che un determinato prodotto è stato sottoposto all’esame di una preposta commissione tecnica che ne ha testato le proprietà e ne ha valutato i parametri di sicurezza, che divengono quindi sinonimo di garanzia.
Tra i numerosissimi articoli irregolari rinvenuti, oltre a prodotti di bigiotteria, per la pesca, lampade e giocattoli, sono stati individuati anche prodotti utilizzati per la cura della persona (dentifrici, collutori, creme per il corpo e deodoranti di note e diffuse marche), nonché diverse confezioni di olio idratante per neonati. 
Al termine dell’attività condotte dai militari della Guardia di Finanza sono state irrogate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 20.000 euro.
Ma non solo la sicurezza dei clienti è stata assicurata con questo intervento. Difatti la vendita della merce in parola avrebbe consentito al titolare dell’attività ispezionata – un cittadino di origini cinesi – di incassare all’incirca 56 mila euro, in danno degli altri operatori economici e del principio di leale concorrenza sul mercato. 
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