martedì, 30 Aprile 2024

Approvati i progetti di videosorveglianza di 11 Comuni del Materano

Sono stati approvati nel corso della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, tenutasi lo scorso 24 aprile e presieduta dal Prefetto di Matera, dott.ssa Cristina Favilli, undici progetti di videosorveglianza presentati dai Comuni di...

Il Circolo Culturale
potentino “Silvio Spaventa Filippi” che quest’anno festeggia il suo
cinquantenario e da quarantotto anni promuove il Premio Letterario Basilicata,
esprime disagio e preoccupazione per la mancata corale reazione dei media, dei
Consigli Regionali e dei Consigli Comunali meridionali dinanzi all’incalzante,
assurdo rischio di compromissione dell’unità nazionale che si registra nel
dibattito sull’estensione dell’autonomia regionale nel nord della Penisola.

La nota prende le mosse
dalla manifestazione della SVIMEZ organizzata dal Circolo a Potenza il 22
febbraio alle 17.30 nel Museo  archeologico provinciale sul tema “Quale
autonomia”. La relazione sarà tenuta da Adriano Giannola, Presidente
SVIMEZ. 

La manifestazione, nata
con lo scopo di  stimolare un dibattito all’interno gruppi politici
rappresentati nel Consiglio Regionale della Basilicata, rileva come i toni del
dibattito, giorno dopo giorno, rendano sempre più esplicita l’intenzione di
accreditare la vecchia, ridicola, falsa immagine che indigna: quella immagine
che presenta le regioni meridionali alla stregua di realtà irrimediabilmente
arretrate, e principalmente tali per effetto di un non tanto sottaciuto
svantaggio antropologico. 

Risulta quanto meno
allarmante che in qualche articolo di uno sgangherato quotidiano di Milano
compaiano i termini “sudista” e “terroni”, e ricorrano titoli come “contro
l’autonomia perché vogliono vivere sulle spalle degli altri”.

Il Circolo ritiene che si
colgano addirittura accenti di coloratura razzista anche in estemporanee
dichiarazioni di politici, specialmente lombardi, che in effetti riprendono dal
magazzino l’oltraggioso lessico che annoverò l’inaudita incitazione
 “forza Etna”.  Si esortano, pertanto, i dirigenti scolastici,
gli insegnanti, gli scrittori, i saggisti, gli artisti, a una più decisa
consapevolezza del momento per “far valere il dettato costituzionale sull’equa
ripartizione delle risorse”.

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