venerdì, 19 Aprile 2024

Riparte da
Matera, capitale europea della cultura, la
6^ edizione
di “Una Vita da Social”, la campagna educativa itinerante
realizzata dalla Polizia Postale e delle
Comunicazioni
in collaborazione con il Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, nell’ambito delle
iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori.

L’iniziativa
è stata presentata questa mattina alla
stampa
in Piazza Vittorio Veneto dal Questore di Matera Luigi Liguori
direttamente
sul truck
attrezzato come un’aula didattica multimediale, gremito di studenti di scuola
secondaria di primo grado invitati per l’occasione dalla Polizia Postale e
delle Comunicazioni presente con funzionari del Servizio di Roma e del
Compartimento della Basilicata e della Sezione di Matera.

Sono intervenuti anche il Prefetto di Matera Antonella Bellomo, il Sindaco
Raffaello De Ruggieri, il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Rosaria
Cancelliere, nonché il Presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019
Salvatore Adduce
.

Il Direttore Centrale delle Specialità della Polizia
di Stato Prefetto Roberto Sgalla non ha potuto raggiungere Matera da Roma a
causa delle avverse condizioni meteo.

Il Questore di Matera e le altre Autorità hanno salutato
e rivolto ai ragazzi un breve discorso, invitandoli ad approfittare
dell’iniziativa della Polizia di Stato per imparare a cogliere le tante
opportunità che offre la Rete e nello stesso tempo sapersi difendere dai
pericoli che la stessa a volte nasconde.

Dopo la presentazione, gli studenti sono rimasti sul
truck e hanno partecipato all’incontro formativo tenuto dagli operatori della
Polizia Postale. Durante l’incontro tutti gli studenti hanno indossato un
cappellino con il “brand” della Polizia di Stato regalatogli per l’occasione.

Le attività didattiche e informative sul truck proseguiranno
nel pomeriggio odierno e fino a domani alle 14.

Gli operatori della Polizia Postale resteranno a disposizione per
incontrare studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con
un linguaggio semplice ma chiaro adatto a tutte le fasce di età, i quali
potranno richiedere e ottenere materiale informativo.
La novità di quest’anno è il diario di bordo “https://www.facebook.com /unavitadasocial”, su cui
gli studenti potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il
cyberbullismo.

A Matera l’iniziativa
proseguirà sabato 26 gennaio all’Auditorium “Roberto Gervasio”
di Piazza del Sedile, dove il noto giornalista radiotelevisivo Luca Pagliari presenterà ai ragazzi
delle scuole medie superiori il docufilm “Cuoriconnessi”
,
realizzato in collaborazione con la Polizia di Stato, pensato per contrastare
il bullismo in rete.

Sul truck si sposterà prima a San Remo per poi per toccare nei prossimi
giorni e fino a maggio le
principali
città italiane, per un totale di 47 tappe.

Per entrare più nel vivo, di seguito qualche dato e
l’analisi della Polizia Postale e delle Comunicazioni sull’argomento.

I social network sono ormai uno strumento di
comunicazione che fa parte della quotidianità dei teenager e in virtù del
numero sempre maggiore degli adolescenti presenti sul web hanno determinato una
crescita esponenziale dei minori vittime di reati contro la persona che negli
anni è raddoppiato: dai 104 casi registrati nel 2016 si è passati a 177 nel
2017 e 208 casi trattati nel 2018, le vittime hanno tutte un’età compresa tra i
14 e i 17 anni.

Ancora oggi i ragazzi si esprimono e sembrano pensare
che il web sia un po’ “una terra di
nessuno
”, dove si scambiano messaggi e post senza pensarci troppo e le
azioni online vengono valutate spesso come un gioco privo di conseguenze.

Tra i giovani è ormai acclarata la selfie-mania.  È questa una delle evidenze di una ricerca condotta da Skuola.net, Università
di Roma ‘Sapienza’ e Università Cattolica di Milano per conto della Polizia di
Stato
– intervistando 6.671 giovani
tra gli 11 e i 25 anni
. Il selfie
è sempre più caposaldo della propria identità per le nuove generazioni. La metà
del campione ne scatta almeno 4
prima di pubblicarlo sui social, cosa che avviene con frequenza almeno
settimanale in 9 casi su 10.

Il web è letteralmente inondato di immagini che li
ritraggono, raccontando molto di sé, della propria identità e magari dei luoghi
frequentati, con tutti i rischi del caso.

L’attrazione per il selfie alle volte è tale da spingere i giovani a mettersi
deliberatamente in una situazione di pericolo. Il 35% dichiara di aver provato a farsi un autoscatto in condizioni
potenzialmente pericolose, prevalentemente alla guida del motorino o della
macchina. Come anche testimoniano i casi di cronaca con esiti letali, a
cimentarsi con queste pratiche sono prevalentemente i maschi, verso i
vent’anni, con un rendimento culturale o accademico o molto basso o molto
elevato.

Un selfie viene pubblicato su un qualunque social
network prevalentemente una volta a settimana (63%), mentre ciò accade una volta al giorno nel 14% dei casi e più volte al giorno nel 13% dei casi. A conti fatti 1 su 4 ne posta almeno una volta al giorno, mentre  9
su 10 almeno una volta a settimana.

Ovviamente il risultato deve essere il migliore
possibile. Quindi la metà dei soggetti intervistati ne scatta almeno 4 prima di procedere alla pubblicazione
di uno di essi. Anche perché se si posta un’immagine che non riceve abbastanza
“mi piace”, il 31% si dichiara
abbastanza/molto propenso a cancellarlo, contro il 38% che non è per nulla propenso. Sono abbastanza/molto propensi a
cancellarlo i più giovani e quelli con un basso rendimento scolastico.

Non è un gioco da ragazzi, ma quasi un lavoro da
agenzia pubblicitaria. Il 52% in
media passa 10 minuti a modificare e a descrivere (con commenti o didascalie)
un selfie prima di pubblicarlo. Sono prevalentemente le femmine e i più giovani
(meno di 17 anni). Il 36% usa spesso
i filtri per i propri autoritratti. Che soddisfano globalmente il 53% del campione.

Ci sono delle correlazioni anche con il contesto
familiare. A conferma del fatto che le famiglie rivestono un ruolo chiave
nell’educazione dei figli, sia negli ambiti tradizionali che nei nuovi ambiti
digitali.  Ad esempio c’è una certa
prevalenza di soggetti provenienti da famiglie con titolo di studio più modesto
tra quelli più propensi al selfie pericoloso (il cosiddetto “Daredevil
selfie
”). Al contrario i ragazzi che si “limitano” a postare non più di
un selfie
a settimana sui social devono fare i conti con genitori con elevato
titolo di studio.

Attraverso il progetto
“Una vita da social”, gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni
hanno incontrato oltre 1 milione e 700 mila studenti sia nelle piazze che nelle
scuole, 180.000 genitori, 100.00 insegnanti per un totale di 15.000 Istituti scolastici,
250 città raggiunte sul territorio e due pagine twitter e facebook con 126.000
like e 12 milioni di utenti  mensili sui temi
della sicurezza online.

Confermata la presenza a
fianco della Polizia Postale di  Aziende
come Baci Perugina, Facebook, Euronics, FireEye, Google, Instagram, Nexi,
Karpesky lab, Skuola.net, Vodafone, WindTre, Youtube.

 “Capire i
ragazzi oggi non è sempre per gli adulti compito agevole, soprattutto quando si
tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi
cognitivi inerenti i diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato
universo giovanile – afferma Roberto
Sgalla
, Direttore Centrale delle
Specialità della Polizia di Stato
. “Il fascino della rete – continua Sgalla – e la sottile suggestione del
messaggio virtuale, cosi come l’idea di sentirsi anonimi e il senso di
deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno
dilagando così da determinare serie preoccupazioni …. Per fare della Rete un
luogo più sicuro crediamo tuttavia – conclude Sgalla – che occorra continuare a diffondere una cultura della
sicurezza in rete
e in questo contesto si inserisce
l’iniziativa di “Una vita da social” per un uso corretto e consapevole del
web”.

“La scelta di Matera, Capitale europea della cultura
per 2019, quale prima tappa del truck
della Polizia di Stato nell’ambito della 6^ edizione della campagna educativa
itinerante “Una vita da social
dichiara Luigi Liguori Questore della
Provincia di Matera
, assume un particolare valore simbolico per la stretta
connessione tra comunicazione digitale e cultura. La crescita culturale delle
nuove generazioni, a cui è rivolta principalmente l’iniziativa della Polizia di
Stato – continua Liguori, passa
infatti anche e soprattutto da un uso appropriato dei social media, dietro i quali talvolta si celano anche trappole e
minacce che approfittano dell’ignoranza e dell’ingenuità di chi viaggia online. I social media – conclude Liguori, sono un prezioso strumento di
comunicazione per tutti, ma dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi a conoscerli
bene e a farne un uso intelligente e consapevole, utilizzando tutte le loro
potenzialità, sia nello svago che nell’apprendimento. La Questura di Matera,
Capitale europea della cultura è lieta di ospitare l’avvio di questa importante
campagna nazionale della Polizia di Stato”.

 

 
 
 
 
Stalking
 
 
 
Diffamazione
online
 
 
Ingiurie
Minacce Molestie
 
Furto di
Identità
Digitale
Sui social
Network
 
 
Detenzione e diffusione di materiale pedopornografico
 
 
 
Sextortion
 
 
 
Totale
Casi*
Trattati 2017
 
12
 
78
 
97
 
76
 
59
 
33
 
355
 
Casi*
trattati 2018
 
14
 
109
 
123
 
60
 
40
 
43
 
389

 

 

* 240 casi con vittime con età compresa tra 14 e 17
anni;

88 casi con vittime con età compresa tra 10 e 13
anni;

18 casi con vittime con età inferiore a 9 anni;

43 sono i casi di sextortion.

 
 

 

“Quando camminate, quando
vi incontrate, provate a mettere in tasca il telefono e alzate gli occhi al
cielo. Osservate la murgia e la vostra città, prestate attenzione alla luce,
alle piante, agli odori e ai colori del nostro territorio di cui dovete essere
fieri. Questi aggeggi elettronici sono utili ma non devono essere la vostra
vita”.

E’ il messaggio lanciato
dal Sindaco di Matera, Raffaello Dei Ruggieri, ai ragazzi della scuola media
che affollavano questa mattina il truck della Polizia di Stato per partecipare
alla campagna di educazione alla legalità “Vita da social”.

L’iniziativa che
quest’anno è partita da Matera, Capitale europea della cultura, ha lo scopo di
educare gli studenti ad un uso consapevole delle tecnologie informatiche e a
metterli in guardia sui rischi che si nascondono dietro l’uso della rete e sui
fenomeni di bullismo che possono avere gravissime conseguenze per i ragazzi che
ne sono vittime.

De Ruggieri ha invitato
gli studenti a “non tenere la testa sempre bassa e gli occhi puntati sugli
schermi dei telefoni ma ad assaporare il gusto di guardarsi attorno, di giocare
e di discutere con genitori ed amici in maniera diretta, non mediata come
avviene sulle piazze virtuali dei social”.

Il Sindaco, rispondendo
infine alla domanda di una giovane studentessa sull’assenza del teatro in
città, ha ribadito l’intenzione del Comune di acquisire il “Duni” e ha
annunciato la prossima riapertura del cine-teatro comunale che sarà intitolato
a Pierpaolo Pasolini.

 

 

 

 
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