sabato, 27 Aprile 2024

Apt Basilicata, si apre la terza edizione di Fucina Madre

Dalla ceramica all’arte orafa, dal legno all’uncinetto, dall’arte digitale al recupero di antiche tradizioni manifatturiere. E’ un vero e proprio mosaico dell’eccellenza lucana quello che 44 artigiani, maker e designer, provenienti da ogni parte della Basilicata,...

Una ordinanza di custodia cautelare nei
confronti di quattro persone viene eseguita da militari della Guardia di
finanza nel Brindisino per traffico internazionale di stupefacenti, per lo più
dall’Albania. Due delle persone arrestate sono state condotte in carcere; per
altre due sono stati disposti gli arresti domiciliari. 

 L’inchiesta ha accertato il coinvolgimento di 51 persone di nazionalità
italiana ed albanese, tutte indagate dalla procura distrettuale Antimafia di
Lecce, di cui 10 tratte in arresto in flagranza di reato nel corso delle
indagini, in varie località italiane (Bolzano – Livorno – Lecce e Brindisi),
con il sequestro di diversi quantitativi di stupefacente (600 chili di
marijuana, 21 di hashish, 2 di cocaina e 32 di eroina) e di numerosi mezzi utilizzati
per il trasporto dello stupefacente stesso quali imbarcazioni, furgoni ed
autovetture modificate con sofisticati doppifondi. 

 Gli indagati, strutturati in vari
gruppi criminali erano radicati nelle Provincie salentine di Lecce e Brindisi
con “proiezioni operative» in Lombardia, Emilia Romagna, Toscana,
Sardegna, Basilicata e persino in Belgio, dove si approvvigionavano di
cocaina. 

 Dalle indagini è inoltre emerso
come, in alcuni casi, venisse fornito «supporto logistico» anche ad altri
gruppi criminali con sede in Albania, individuando gli immobili in cui
custodire lo stupefacente giunto via mare e far alloggiare scafisti e e altre
persone incaricate di occuparsi degli sbarchi, fornendo anche la disponibilità
di mezzi ed autisti per il trasporto dello stupefacente verso varie
destinazioni su tutto il territorio nazionale. Le persone arrestate sono due
albanesi e due italiani di Torchiarolo ed Erchie nel Brindisino. I
provvedimenti restrittivi sono stati disposti dal gip Michele Toriello su
richiesta del pm della Dda di Lecce, Alessio Coccioli.
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