martedì, 23 Aprile 2024

Il presidente Bardi: “Ha vinto la politica delle cose concrete”

“È stata premiata la politica delle cose concrete. I cittadini sono stanchi di ascoltare parole, vogliono vedere i fatti, e quando li vedono premiano. La condivisione di programmi con il campo allargato può dare nuovi risultati, realizzando le iniziative e i processi...

La candidata sindaco in
un incontro con il presidente e il direttore di Fondazione Matera Basilicata
2019 

“Ascoltando tutto
quello che è stato fatto per Matera – ha detto Camilla Laureti – mi rendo conto
che è possibile fare tante delle cose che sono state fatte lì, anche in questa
città, a Spoleto”. Così la candidata sindaco giovedì, all’incontro con i
vertici della Fondazione Matera-Basilicata 2019, il presidente Salvatore Adduce
e il direttore Paolo Verri, per parlare di “Spoleto capitale della
cultura: ce la possiamo fare!”.

 “Un incontro
fatto volutamente in una frazione, Baiano di Spoleto, perché sono convinta che
la cultura debba coinvolgere tutto il tessuto della città, a partire dalle
frazioni: una lezione che ci insegna Matera stessa. La città lucana, con le sue
iniziative culturali e i suoi eventi durante tutto l’arco dell’anno, ci
dimostra anche che manifestazioni come il Festival dei Due Mondi sono solo
una piccola parte di tutto quello che Spoleto può offrire ed è per questo che è
necessario metterci subito al lavoro”.

 Parole supportate
da un’esperienza concreta, come ha raccontato il presidente di Fondazione
Matera-Basilicata 2019 Salvatore Adduce, sindaco della città al tempo della sua
candidatura come capitale europea della cultura: “Attraverso la scelta
dell’amministratore della città, voi siete chiamati a scegliere chi si farà
portatore di un grande cambiamento culturale, perché è attraverso la cultura
che cambiamo noi stessi, il modo di approcciare ai problemi e il nostro
rapporto con la realtà. A Matera, abbiamo “strappato” la cultura
dalle mani dell’elite e l’abbiamo data a tutti, reinserendola nel circolo
virtuoso dell’economia, perché la cultura appartiene alla città nel suo
complesso. È su questo concetto, su queste basi – ha detto Adduce
– che dobbiamo spingere: investire sulla cultura, come vuole fare Camilla,
è una scelta strategica che i cittadini capiranno perché è da qui che può
nascere per Spoleto una nuova primavera”. 

 “Una città –
ha continuato Paolo Verri – che ha molte somiglianze con Matera: è estesa, è
rurale ed è bellissima. È soprattutto per quest’ultimo motivo che deve diventare
un laboratorio di idee di chi ci vive. Parlo soprattutto per i giovani che
oggi abitano in primis in spazi digitali: il compito di un’amministrazione è
quello di restituire loro il piacere di abitare in spazi urbani”. E ha
aggiunto: “Entro qualche anno in Italia arriveranno 30mila turisti: chi
intercetterà questo fenomeno, avrà nuove opportunità. Spoleto deve esserne
consapevole e diventare, come Matera, destagionalizzata nel settore turistico,
ma soprattutto un “nome ombrello”, un punto di aggregazione per tutto
il territorio” (nella foto da sinistra Adduce, Laureti e Verri).
Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap