sabato, 27 Aprile 2024

Apt Basilicata, si apre la terza edizione di Fucina Madre

Dalla ceramica all’arte orafa, dal legno all’uncinetto, dall’arte digitale al recupero di antiche tradizioni manifatturiere. E’ un vero e proprio mosaico dell’eccellenza lucana quello che 44 artigiani, maker e designer, provenienti da ogni parte della Basilicata,...

All’inaugurazione di Matera2019  decine di persone sfilavano per le vie della città  lucana indossando l’emergency blanket, il telo con  cui vengono coperti i migranti al loro arrivo dopo  le lunghe traversate in mare, evocando in  un’enorme macchia dorata le tragedie del  Mediterraneo. Un’iniziativa promossa da Silent  Academy, progetto nato per portare a  Matera2019 il talento dei migranti, il prossimo 20  marzo (alle 18,30 nelle sale del museo MATA, alle 19 in piazza Duomo) quando le stesse persone daranno il via alla Festa  del Terzo Settore all’epoca della disintermediazione: saranno infatti presenti i  rappresentanti delle più importanti realtà del non  profit in Italia, tra cui Claudia Fiaschi, portavoce  del Forum del Terzo Settore, e Giuseppe Bruno,  Confcooperative Basilicata. I maestri migranti, lo  stilista Eloi Sessou e alcune modelle  presenteranno anche al Premio Nobel per la Pace 
Betty Williams gli abiti realizzati nei laboratori che  saranno indossati durante la performance.
La festa si aprirà alle ore 19 in Piazza Duomo, con  l’azione scenica di Mariano Bauduin “Sotto lo stesso manto”. Tante le storie “vere” raccontate nel corso della rappresentazione, immortalate in una  simbolica tela: da Absa, diciottenne senegalese che vuole diventare una stilista e frequenta l’istituto di  moda materano a Jenny, giovane donna nigeriana vittima di tratta, ospite del progetto di accoglienza del  Sicomoro. E, ancora, Maria Domenica, non vedente che ha conosciuto l’amore della sua vita nella  Residenza per anziani della cooperativa… “E’ la festa del terzo settore – spiega Michele Plati,  presidente della cooperativa sociale Il Sicomoro – per raccontare storie di donne e di uomini che ce  l’hanno fatta, nonostante le avversità. Nell’epoca della disintermediazione, oggi, da Matera un’icona  dimenticata ci ricorda l’urgenza di persone e realtà che costruiscano percorsi di cittadinanza per gli  ultimi”.  “Con Silent Academy – afferma Paolo Verri, direttore generale della Fondazione Matera  Basilicata 2019 – apriamo il nostro sguardo anche al terzo settore, e, in particolare, alla valorizzazione  del talento dei migranti, troppo spesso giudicati, troppo spesso accusati, quasi sempre visti più come  problema che come opportunità. La straordinaria esperienza guidata da Il Sicomoro, uno dei 27 Project  leader del programma culturale di Matera 2019, ci dice invece che è possibile percorrere un’altra strada  in cui la creatività diventa mestiere e occasione straordinaria per favorire il dialogo e l’integrazione”.  L’evento è il primo degli esiti artistici dei laboratori artigianali della Silent Academy, progetto di Matera  Capitale Europea della Cultura 2019, prodotto dalla cooperativa sociale il Sicomoro insieme alla  Fondazione Matera-Basilicata2019.
L’EVENTO
ARIANO BAUDUIN firma per la Silent  Academy un moderno “Poema sinfonico”,  una composizione che accoglie diversi  generi musicali portandoli ad armonia.  23 minuti, un unico brano, quasi un  centone armonico, affidato all’Orchestra di  fiati di Grottole e percussioni etniche, oltre  che una compagine di coro a voce naturale e due solisti.
Il principio guida della composizione è la  ricerca di armonia tra diversi brani, che  vanno da una chiara forma di tammurriata  per la Madonna, a una riorchestrazione  della “Missa Luba”, concepita in una forma  più afro-americana che tribale. Ci saranno  inoltre due orchestrazioni strumentali di  brani popolari su forme di Bossa Nova, un Particolare, Madonna del Gonfalone madrigale a 3 voci sui testi di Salomone Ambito Italia Meridionale, XVII sec. | 356 cm x 239 cm “Nigra sum sed formosa”,  un mottetto musicato dai compositori cinquecenteschi  e seicenteschi come celebrazione della “Madre nera”. Conclude il tutto una forma di  ninna nanna, su contaminazioni settecentesche colte. 
LA MADONNA DEL GONFALONE – Sullo sfondo la grande tela seicentesca a cui è  ispirato l’evento: la Madonna del Gonfalone, una madonna del manto speciale, icona  materana dell’omonima confraternita. Sotto il manto in questo dipinto trovano spazio da  un lato i confratelli, dall’altro i “raccomandati”: i poveri, gli ultimi, che la confraternita aiuta  e “raccomanda” alla Madre. 
Le confraternite, antesignane dell’impegno civico che oggi descrive il terzo settore,  attraverso quest’icona ci ricordano che i poveri non si salvano da soli. L’icona diventa così  simbolo del terzo settore impegnato a costruire percorsi per l’autonomia delle persone  che altrimenti resterebbero ai margini della società, rendendo così effettiva la loro  cittadinanza sotto quel mantello simbolo della Città di Matera.
IL RESTAURO – L’azione scenica del 20 marzo darà ufficialmente il via al restauro della  tela, finanziato dalla cooperativa sociale il Sicomoro.
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