Meditazione, educazione alimentare e un riguardo particolare per l'estetica: si intitola "Benvenuto benessere" ed è il primo evento dedicato all'armonia psicofisica organizzato da Cloè, Centro estetico e pilates in via Parri 16-18 a Matera, in programma sabato 9...
Quanti usano il pellet come fonte di riscaldamento prevalente dovrebbero acquistarlo ora per evitare i fisiologici aumenti attesi all’inizio della stagione termica. Il consiglio giunge dall’Associazione italiana energie agro forestali.
In continuo aumento nel 2022 a causa soprattutto della guerra in Ucraina, segna ora un’inversione di tendenza, con una flessione di oltre il 40% del suo prezzo. I dati raccolti dalle aziende associate al gruppo Pellet ENplusdi Aiel, l’Associazione italiana energie agro forestali, e dagli operatori della grande distribuzione, segnalano un prezzo medio nazionale di 6,19 euro al sacco, contro i 9,31 euro di gennaio 2023.
“Finalmente il costo del pellet è tornato alla normalità perché nei mesi scorsi ha sfiorato anche i 15 euro. – spiega il 36enne Davide Sforza di Marconia di Pisticci titolare di Sforza Pellet – Noi comunque non siamo mai arrivati neanche a 9 euro, quest’anno il più caro è 6,50 ma abbiamo anche qualità a 5 euro”.
Tanta la scelta (abete bianco certificato ENplus A1, misto faggio e abete, solo abete bianco, solo per citarne alcuni) in un’attività commerciale nata quasi per caso: “Ho la stufa a pellet e non volevo pagarlo a 12 o 13 euro, così ho preso un contatto all’estero”, confida.
Questo, insomma, è il momento ideale per fare un po’ di scorta: un eventuale rialzo dell’Iva, una domanda in aumento, e l’andamento della guerra in Ucraina sono i fattori che nei prossimi mesi potrebbero incidere sul prezzo.