giovedì, 18 Aprile 2024

L’attività è stata svolta congiuntamente a personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro
Con tre persone denunciate e una arrestata si è conclusa anche nella provincia di Matera l’operazione “Alto Impatto – Freedom”, organizzata nel corrente mese di luglio dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, con il coordinamento del servizio centrale operativo, su tutto il territorio nazionale per contrastare il fenomeno del caporalato.
L’attività su questo territorio, svolta la scorsa settimana,è stata coordinata dalla Squadra Mobile con la collaborazione dell’Ufficio Immigrazione della Questura, dei Commissariati di P.S. di Policoro e di Pisticci, del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica, nonché dell’lspettorato Territoriale del Lavoro.
Si è proceduto al controllo di lavoratori, italiani e stranieri, impegnati nella raccolta e coltivazione di prodotti ortofrutticoli e vitivinicoli, nonché dei lavoratori impiegati in agriturismi con annesso terreno per la coltivazione di prodotti “a chilometro zero” e il pascolo di bestiame.
A seguito dell’attività info-investigativa, gli operatori hanno proceduto al controllo di tre furgoni in agro di Pisticci su cui viaggiavano diverse operaie, alcune delle quali di origini rumene, che avevano lavorato presso una locale azienda agricola e stavano rientrando chi a Scanzano, chi a Ginosa.
E’ emersa così la figura di due soggetti, un uomo, italiano, e una donna, rumena, entrambi residenti a Ginosa, che svolgevano l’attività illegale di caporalato, consistente nel reperire la manovalanza agricola e trasportarla presso l’azienda richiedente.
L’uomo in particolare provvedeva anche alla sistemazione di un elevato numero di operaie in un comprensorio di case di campagna di sua proprietà, dove le stesse pagano un fitto per posto letto.
Inoltre, dalle indagini è emerso che lo scorso mese di maggio l’uomo sia arrivato a gestire e impiegare fino a 60 operai sul campo.
All’Autorità giudiziaria è stato denunciato anche l’imprenditore agricolo che si avvaleva dei due caporali per il reclutamento della manodopera sul suo fondo.
Nel corso del controllo effettuato presso un agriturismo materano, è stato individuato un lavoratore di etnia indiana, regolarmente assunto, il quale era ricercato per l’esecuzione di ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Cremona e pertanto è stato tratto in arresto.
L’attività della Polizia di Stato svolta congiuntamente all’Ispettorato Territoriale del Lavoro, infine, ha permesso di rilevare inoltre quattro lavoratori assunti “a nero”, nonché altre irregolarità relative all’assunzione di altri due lavoratori. Per ciò saranno irrogate dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro le sanzioni amministrative previste dalla normativa vigente.
Rispetto alla prima fase del progetto, avvenuta dal 26 al 30 giugno in Italia, è stato ampliato il numero delle province (da 6 a 11) e delle regioni monitorate (da 6 a 8). Tra il 17 ed il 22 luglio sono stati svolti servizi di controllo, rilevamento e contrasto, identificando 632 persone (tra datori di lavoro e dipendenti) e controllando 50 aziende.

Considerata anche la prima fase, in totale sono state controllate 867 persone e 76 aziende (4 attività sono state sospese); sono state arrestate inoltre 10 persone e ne sono state deferite 24.
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