venerdì, 19 Aprile 2024

Il gip di Potenza, nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica del capoluogo lucano, ha emesso tre ordinanze di custodia cautelare per tre persone di età compresa tra i 44 e i 50 anni accusate di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio e autoriciclaggio ai danni di alcuni giovani, convinti a intestarsi conti correnti quali presidenti di “fantomatiche associazioni”.
Le misure cautelari sono state eseguite dalla Guardia di Finanza. Le indagini sono partite dalla denuncia di una banca in cui lavorava uno degli indagati (poi licenziato) che avrebbe concesso affidamenti – su conti correnti spesso intestati ad associazioni – senza alcuna istruttoria, e con incongruenze e irregolarità.
Alcuni giovani disoccupati erano stati infatti contattati da un altro degli indagati, e convinti a recarsi negli uffici dell’istituto di credito e indotti a firmare contratti per l’apertura di conti correnti o di affidamento, intestati a “fantomatiche associazioni di cui erano stati nominati presidenti”.
Dai conti correnti si aprivano linee di accreditamento e fidi per 30 mila euro ciascuno, poi “svuotati” attraverso ricariche di carte di pagamento, bonifici o bancomat, che portavano i giovani intestatari ad avere così forti indebitamenti: due dei ragazzi erano anche stati convinti a firmare finanziamenti per l’acquisto di auto, di cui non avrebbero mai avuto il possesso reale.
Il passaggio di denaro veniva nascosto facendo transitare i soldi su postepay o altri conti. I proventi di questi “giri”, secondo gli investigatori, sarebbero pari a 313 mila euro, fruttati in due anni, tra il 2016 e il 2017. La notifica di avviso di conclusione delle indagini è stata inviata anche ad altri sei indagati, per concorso in riciclaggio.
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