venerdì, 26 Aprile 2024

Apt Basilicata, si apre la terza edizione di Fucina Madre

Dalla ceramica all’arte orafa, dal legno all’uncinetto, dall’arte digitale al recupero di antiche tradizioni manifatturiere. E’ un vero e proprio mosaico dell’eccellenza lucana quello che 44 artigiani, maker e designer, provenienti da ogni parte della Basilicata,...

Parlare in pubblico a 14 o 15 anni, non con un copione preparato da altri come nelle recite scolastiche. Parlare in pubblico nel senso pieno del termine, con un proprio discorso, un proprio argomento: una vera conferenza.
Contraddistinta, però, da quegli elementi di brevità, multimedialità, emotività e interazione che  caratterizzano il public speaking odierno. Con uno sguardo ai diversi modelli comunicativi in voga, quelli legati all’innovazione come il Ted, quelli legati al racconto sportivo come Federico Buffa, o alla diffusione del patrimonio letterario o artistico come Roberto Benigni e Alberto Angela.
Undici ragazzi si esibiranno nell’ampio auditorium del Fermi con i loro discorsi su temi svariati, dalla fisica alla filosofia, dalla letteratura alla musica fino allo sport. 
L’appuntamento è per le ore 19.30 di martedì 19 giugno.
“Al Fermi il public speaking è ormai tradizione da tre anni – spiega il Dirigente Scolastico Giovanna Tarantino – qui, oltre alle microconferenze, si pratica il Debate. Sono forme di apprendimento utilizzate anche in ambito curricolare, non solo come show”.
“La competenza di padronanza linguistica è una delle fondamentali dell’asse linguistico – spiega il referente del percorso, prof Pino Suriano – ma l’unica forma espressiva che si cura è spesso quella dell’interrogazione, in cui lo studente si trova a esprimere un contenuto proposto e scritto da altri. In questo caso il ragazzo è chiamato a esprimere ciò che egli stesso ha scritto, ciò che è davvero suo”. 
Nel corso della serata saranno proiettati anche gli speech dei ragazzi stranieri della scuola, che hanno realizzato uno storytelling della propria esperienza di integrazione in Italia nell’ambito del progetto “I semi di Lampedusa”, promosso dal Miur e curato dagli insegnanti Susy Benevento e Pino Suriano.
Questi i ragazzi coinvolti: Mariangela Cariello, Diana Bercu, Alen Lo Franco, Stefano Martino, Giovanni Vallone, Mariagrazia Buono, Nuccio Paladino, Alessndro D’Agostino, Vincenzo Armentano, Francesco Carluccio, Angelo Tataranno, Francesca Magno, Cristiana Kalari e Adriana Apreutesei.
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