sabato, 27 Aprile 2024

Apt Basilicata, si apre la terza edizione di Fucina Madre

Dalla ceramica all’arte orafa, dal legno all’uncinetto, dall’arte digitale al recupero di antiche tradizioni manifatturiere. E’ un vero e proprio mosaico dell’eccellenza lucana quello che 44 artigiani, maker e designer, provenienti da ogni parte della Basilicata,...

“Petrolio.
Uomo e natura nell’era dell’Antropocene” torna nel vivo delle proprie attività
per Matera 2019. Dopo i debutti internazionali per la danza e le arti
performative del mese di giugno, riprendono con l’autunno le attività del
progetto con percorsi di riflessione, conferenze e laboratori volti a indagare
quali prospettive si aprano per l’umano in un mondo riconfigurato dalle crisi
ambientali, culturali ed economiche dei nostri tempi.
Si comincia con un’attesa conferenza di Gianfranco Pellegrino dal titolo Nell’Antropocene.
Etica e politica alla fine di un mondo che si terrà giovedì 26 settembre, alle
ore 17.30, a Matera, presso il campus dell’Università degli Studi della
Basilicata di via Lanera. L’incontro è aperto al pubblico ed è a ingresso
libero.
Gianfranco Pellegrino è professore associato di Filosofia politica della Luiss
Guido Carli di Roma. È autore di numerosi saggi su etica, politica e filosofia.
Uno dei sui ultimi libri, scritto con Marcello Di Paola (già intervenuto in Petrolio
a giugno), è dedicato alle piante e al loro valore morale e si intitola Etica e
politica delle piante. Le domande a cui tenteremo di dare una risposta
riguardano il mondo vegetale e i rapporti che intratteniamo con esso secondo
schemi di classificazione della vita tutti da rivedere.

Per
diversi secoli la storia delle relazioni tra uomini e piante è stata
caratterizzata da una netta separazione tra i due regni. Considerate come
esseri passivi e inerti, più simili a cose che a esseri viventi, solo
l’indagine scientifica più recente ha reso evidente come le piante abbiano
forme di attività, intelligenza, percezione, comunicazione, e come la loro
evoluzione sia stata altrettanto, se non più complessa, di quella degli umani.
Sono le piante stesse, infatti, ad aver colonizzato per prime la Terra, creando
le condizioni necessarie allo sviluppo della nostra vita. Ciò rende necessario
includerle nell’ambito etico e politico, ridefinendo le nostre concezioni in
continuità con l’insieme del vivente del quale siamo parte.
Con il proprio intervento Pellegrino introduce l’ultimo ciclo di attività di “Pensiero
geo-logico”, la sezione del progetto Petrolio che intende aprire orizzonti di
riflessione finalizzati a rimodulare il modo in cui concepiamo il rapporto
uomo-Terra attraverso laboratori attivi sulle questioni dell’Antropocene, epoca
in cui il comportamento delle forze economiche e sociali è direttamente
responsabile degli equilibri ecologici e di una nuova dimensione della
convivenza. Dopo Marcello Di Paola e Gianfranco Pellegrino, avremo modo di
confrontarci con le grandi questioni della contemporaneità con architetti
(Annalisa Metta e Luca Catalano di Studio Osa, e Volumezero architecture and
landscape), docenti (Piergiuseppe Pontrandolfi, Mariavaleria Mininni,
Bartolomeo Dichio e Alba Mininni dell’Università degli Studi della Basilicata),
e con filosofi di risonanza internazionale (Emanuele Coccia). Tutti gli
incontri sono moderati e introdotti dai curatori Francesco Scaringi e Giuseppe
Biscaglia e si svolgeranno nel Campus dell’Università degli Studi della
Basilicata. Sempre nel campus, Volumezero progetterà e realizzerà insieme agli
studenti di architettura un “giardino delle piante migranti” che resterà
patrimonio dell’ateneo: un prototipo di mondo inclusivo in cui l’uomo non è più
l’agente ordinatore e dominatore della natura.
Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap