sabato, 27 Aprile 2024

Apt Basilicata, si apre la terza edizione di Fucina Madre

Dalla ceramica all’arte orafa, dal legno all’uncinetto, dall’arte digitale al recupero di antiche tradizioni manifatturiere. E’ un vero e proprio mosaico dell’eccellenza lucana quello che 44 artigiani, maker e designer, provenienti da ogni parte della Basilicata,...

Riceviamo e pubblichiamo da Legabiente Matera:

In questi giorni a Legambiente sono arrivate diverse segnalazioni che hanno a che fare con i falò che anche a Matera come in molte altre città, per consuetudine, vengono accesi il 19 marzo, vigilia dell’equinozio di primavera e giorno in cui si festeggia San Giuseppe. Dalle cataste di legna preparate con rami di alberi ancora verdi piantati per l’arredo urbano del parco del Rione Pini a quelle allestite con mobili vecchi che oltre al legno hanno anche parti metalliche e plastiche. Ma la maggior parte delle rimostranze sono state quelle relative all’ordinanza del sindaco che ha vietato i falò per motivi di sicurezza e di tutela della salute pubblica. Noi pensiamo che i falò non costituiscono un pericolo se vengono rispettate alcune norme fondamentali: delimitare le aree, isolarle, assicurare distanze di sicurezza e vigilanza, ardere solo legna secca allo stato naturale. Quello che non è assolutamente comprensibile è un divieto emanato a pochi giorni dalla data della ricorrenza, senza un confronto con i cittadini, coi ragazzi che si sono impegnati a organizzare i falò per far rivivere una tradizione legata ai riti propiziatori e di rinascita. La progressiva de-ritualizzazione di alcune pratiche sociali ritenute arcaiche costituiscono una perdita di patrimonio culturale, processi che un’amministrazione attenta e consapevole deve essere in grado di gestire e non di abolire.

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